Su Paulo Fonseca indietro nel lavoro rispetto a Conte: «Per vari motivi i rossoneri non hanno trovato la loro dimensione. Pensavo che il successo nel derby li avrebbe rilanciati e invece … Mi permetta però di aggiungere una cosa».
Su Fonseca e Conte: «La mano di Conte nel Napoli è evidente perché ha trasmesso convinzione e compattezza al gruppo, ma anche Fonseca ha fatto scelte coraggiose. Contro l’Udinese per esempio aveva tanti assenti, ma ha messo in panchina Rafael Leão e per mezzora il Milan ha dominato. Prima di difendersi con il cuore. Il gruppo è con lui».
Su che Milan-Napoli si aspetta: «Intensa, bella ed equilibrata. Dirà molto sul futuro delle due squadre».
Sul Napoli reduce da cinque vittorie di fila: «Le ultime due affermazioni per 1-0 contro l’Empoli e il Lecce sono state sofferte. Ha avuto anche un pizzico di fortuna, ma non sono risultati casuali: il Napoli è sicuro e sente di essere forte. Ora dovrà confermarsi contro le grandi che troverà nelle prossime settimane».
Sul Napoli favorito per lo Scudetto: «Sono primi, ma non vedo una squadra capace di scavare un gap importante, di andare in fuga. L’Inter per me resta ancora avvantaggiata: è più collaudata e ha cambiato di meno rispetto alle altre».
Sul Milan che può restare in corsa fino alla fine: «Me lo auguro vivamente per il bene del campionato. Ai rossoneri non manca molto per fare il definitivo salto di qualità, ma quando prendi un allenatore nuovo, un po’ di pazienza per assimilare il suo calcio è necessario».
Su Romelu Lukaku e Khvicha Kvaratskhelia che non stanno rendendo al massimo: «Il loro valore non è in discussione, ma a entrambi ultimamente è mancata la zampata. Kvara ha avuto vicissitudini contrattuali che hanno influito sul suo rendimento. È umano … Lukaku non è al top e per lui la condizione fisica è fondamentale».
Sul Milan che non sta avendo molto da Álvaro Morata e Leão: «Morata non ha segnato molto, ma dà una grande mano alla squadra partecipando alla manovra e creando spazi. A uno così non rinuncerei mai. Per Leão il discorso è diverso: sta palesando dei problemi che aveva già mostrato in passato. Finché non avrà continuità di rendimento, è inutile discutere sulle sue potenzialità e quando riuscirà a esprimerle».
Su Leão non più inamovibile: «Non è che Fonseca rinuncia a lui. È Leão che rinuncia ... a sé stesso».
Sui suoi ricordi del periodo al Milan: «Mi emoziono quando rivedo i compagni di tanti successi. Il Milan era un club eccezionale: Silvio Berlusconi e Adriano Galliani facevano la differenza, mentre in campo c’era campioni eccezionali e uomini veri».
Sulla sua esperienza sulla panchina del Napoli: «È stata un’esperienza intensa che ricordo con affetto anche se è durata poco. Il Napoli era in fase di costruzione, ma la città e la tifoseria erano e sono super».
Su quando potrebbe tornare in panchina: «Non ho certo intenzione di smettere … Voglio una società che mi permetta di lavorare in maniera serena e con un progetto importante». LEGGI ANCHE: Milan, colpo di calciomercato da 100 milioni! In Inghilterra scrivono che … >>>
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