INTERVISTE

Milan, Pato: “Volevo andare al Psg, ma Berlusconi mi fece rimanere”

Matteo Mosconi

L'ex attaccante del Milan Alexandre Pato si è raccontato ai microfoni di The Players Tribune, parlando del suo passato in rossonero.

La carriera di Alexandre Pato ha riservato al talento brasiliano meno fortuna di quanta ne meritasse effettivamente. L'ex attaccante del Milan si è così raccontato a The Players Tribune.

Questi alcuni dei passaggi più importanti della sua storia.

Sull'arrivo al Milan: "Sarei potuto andare al Barcellona, all’Ajax, al Real Madrid. Perché il Milan? Beh, lasciate che vi faccia una domanda. Avete mai giocato con quel Milan alla PlayStation? Erano incredibili!!! Kaká, Seedorf, Pirlo, Maldini, Nesta, Gattuso, Shevchenko… Sheva era inarrestabile! Il Fenomeno, il VERO Ronaldo. Avrei potuto giocare con lui. Che formazione. Avevano appena vinto la Champions League. Il Milan in quei tempi era la squadra. Pensavo, Quando è il prossimo volo?".

Su Ancelotti e il rapporto con lui: "Ancelotti diventò come un padre per me. Ha addirittura chiamato il suo cane Pato. Avete visto la foto dei festeggiamenti sul bus scoperto a Madrid, con gli occhiali da sole e il sigaro? Ecco, al Milan certe volte arrivava in elicottero. Viveva a Parma e sua moglie lo sapeva guidare. Scendeva come James Bond. Se c’è qualcuno che sa come si vive con stile, quello è Carlo".

Sugli infortuni patiti: "Nel 2010 ho iniziato a essere infortunato tutto il tempo. Non avevo più fiducia nel mio corpo. Aveva paura di quello che la gente potesse dire di me. Andavo ad allenarmi pensando, non posso infortunarmi. Se mi infortunavo non lo dicevo a nessuno. Una volta mentre stavo recuperando da un problema muscolare ebbi una distorsione alla caviglia e continuai a giocare. Era gonfia come un pallone ma non volevo lasciare la squadra. Uno dei miei difetti era che volevo accontentare tutti".

Sul mancato passaggio al PSG: "Ricordate la storia del PSG? Galliani era in Inghilterra per prendere Tevez e il PSG mi fece un’offerta incredibile. Io volevo andare — lì c’era Ancelotti — ma Silvio mi disse di rimanere. Ero infortunato, quindi i tifosi pensarono: “Ooooh Pato non è voluto andare via! Con Tevez avremmo vinto!” Anche la stampa era impazzita. Io pensavo, Cosa? Io volevo andare!". Milan, si è offerto un talento italiano! Le ultime news di mercato >>>