Carlo Pellegatti, noto giornalista e tifoso rossonero, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul prossimo allenatore del Milan e non solo
Carlo Pellegatti, noto giornalista e tifoso rossonero, ha rilasciato alcune dichiarazioni in una delle trasmissioni di 'Tv Play', soffermandosi in modo particolare sul prossimo allenatore del Milan, che potrebbe non essere Sergio Conceicao (ECCO QUELLO CHE SAPPIAMO). Ecco, dunque, le sue parole.
Milan, Pellegatti allontana Conceicao: e apre all'allenatore 'mai nominato'
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Su Sergio Conceicao: "Chi verrà non so, ma mi sbilancio: non sarà Conceicao il nuovo allenatore del Milan. A me è stato detto così, non si tratta di fonti di gente che passa per strada. Ho verificato la notizia e un altro collega mi ha detto che il Milan non ha mai approfondito la questione. In ogni caso, Conceicao parlerà domani con Villas Boas, presidente del Porto. Su Fonseca non ho notizie; Sarri mi dicono no, sarà il prossimo nome che uscirà dopo Conceicao. Toccherà anche a lui esser accostato al Milan. Mi dicono ‘Thiago Motta è della Juventus, ma…’. Quando chiediamo a riguardo, non rispondono. De Zerbi? Mi dissero che sembrava una follia pagare un allenatore".
"Io preferisco che prendano un allenatore alternativo. Un Amorim. Magari ho meno garanzie di vincere subito, ma il progetto mi affascina. Magari un Crespo, che ha vinto la Copa Sudamericana due anni fa. A me un mese fa mi avevano detto ‘guarda che potremmo prendere anche un allenatore che non è stato mai nominato’. Arteta era il secondo di Guardiola; è andato meno bene Maresca al Parma; magari vai a prendere il secondo di Klopp e lo scopri tu. Mi piacerebbe che il Milan facesse un’invenzione del genere. Quando Berlusconi scelse Capello, i giornaloni ne avevano parlato in maniera scettica e ironica. Non parliamo di quando scelse Sacchi".
"Ibrahimovic deve parlare alla squadra"
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Su Zlatan Ibrahimovic: "Bisogna vedere il futuro di Ibrahimovic come entrerà definitivamente dopo questi mesi di prova. Il signor Berlusconi, dopo il 2-0 della partita d’andata contro l’Espanyol, fu chiamato da Sacchi. Il presidente andò a trovare la squadra perché le cose non andavano, il discorso alla squadra durò 27 secondi e avvisò la squadra che bisognava seguire l’allenatore, altrimenti la porta era aperta per andare via. Ecco, Ibra deve fare la stessa cosa, deve parlare con la squadra".