Carlo Pellegatti, noto giornalista e tifoso rossonero, ha rilasciato alcune dichiarazioni toccando tanti temi inerenti al Milan
Carlo Pellegatti, noto giornalista e tifoso del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di 'Tv Play', toccando tanti temi interessanti, dal mercato ai rientri. Ecco, dunque, le sue parole a riguardo.
Milan, Pellegatti: "Kjaer è diventato un mistero"
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Su Milan-Borussia Dortmund: "Il Milan è una squadra che è nata per arrivare prima, poi può arrivare seconda quando trovi il Napoli dell’anno scorso ma noi se non arriviamo primi non siamo contenti e valutiamo la stagione in maniera negativa. Io sono molto ‘Ibracentrico’ perché quando Maldini è arrivato nessuno gli ha detto di venire a fare il tutor, ma è tornato a Milanello come figura e personalità di riferimento. Quando abbiamo vinto il campionato non dico che è solo merito di Ibra ma sicuramente ha dato il suo contributo. La curva del Milan come sempre è stata veramente ammirevole: ha continuato ad incitare la squadra ma non ha trascinato gli altri 50 mila. Dopo l’infortunio di Thiaw e dopo il gol del Dortmund eravamo scioccati, sconsolati e tristi".
Sui prossimi rientri: "Kjaer è diventato un mistero ma ha avuto una lesione muscolare, poi c’è stato un problema nella riatletizzazione e da un po’ non ha più nulla ma ora ha perso un po’ di tonicità muscolare. Non ci sarà con il Frosinone. Bennacer è da due settimane che si allena in gruppo e ormai è pronto. Ha avuto un infortunio molto grave: il dottor Tavana ci ha però sempre insegnato che in questi casi bisogna andare piano. Ruberà una panchina con l’Atalanta e Pioli conterà di riaverlo per un paio di partite prima che vada in Coppa d’Africa, ma va bene così perché vuol dire che è definitivamente guarito".
Pellegatti: "Theo Hernandez? Fischiavano anche Seedorf e Rui Costa"
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Sui singoli: "Indubbiamente quello che ha deluso di più è stato Giroud. Maignan? E’ stato tutto il giorno di sabato in camera con 38 di febbre, anche isolato dai compagni, è già stato un eroe con la Fiorentina ed è quindi normale che non stesse benissimo in Champions League. Theo Hernandez ha dei parametri e delle prestazioni non così disastrose: quando andrà via chiunque arriverà sarà inferiore a lui. Io ricordo i fischi a Seedorf e Rui Costa, ma io Theo me lo voglio gustare ogni partita. In 25 giorni ha giocato 7 partite, quindi non mi delude mai".