Quand'è stata la prima volta che hai pensato di diventare un calciatore professionista? "Il mio primo ricordo è con un pallone da calcio. Forse quando avevo 6-7 anni e mi sono trasferito in Inghilterra. In qualche modo lo sapevo. Quasi ogni anno ad Halloween mi travestivo da calciatore, non ero molto creativo (ride, ndr)...".
Perché il calcio? "Entrambi i miei genitori hanno giocato. Mio papà ha fatto il professionista e mia mamma era probabilmente la miglior calciatrice tra i due: era una gran giocatrice".
"Contro il Manchester City sarà una grande partita"
—Quando usi i videogiochi ti usi? "Beh quando vieni inserito per la prima volta nel videogioco, decisamente vuoi usarti per giocare (ride, ndr): è la cosa più figa di sempre".
Sull'esultanza Eye of the Tiger dopo i gol: ti sei tatuato apposta la tigre? "No, non esattamente: quello non era il piano, non era un'esultanza, ma quando l'ho fatto il tatuatore mi ha detto di provare per vedere se fosse allineato perfettamente. Avevo 18-19 anni".
Cosa succede di bello allo Yankee Stadium: "Sì, abbiamo una grande partita contro il Manchester City il prossimo sabato allo Yankee Stadium: voglio dire una partita di calcio allo Yankee Stadium (ride, ndr)... Sono emozionato prima delle partite? Sì di solito sì e, onestamente, ancora di più quando gioco negli Stati Uniti: è sempre bello essere a casa e giocare con il mio club europeo negli States, è bello".
Intratterrai i tuoi compagni di squadra europei? "Sempre mi chiedono. L'anno scorso eravamo a Los Angeles e mi dicevano: 'Dai Christian è il tuo paese, mostraci qualcosa in giro'. E io gli dicevo: 'Ma io vengo da Hershey, Pennsylvania...' (ride, ndr). New York è un pochino più vicina quindi magari posso inventarmi qualcosa...". LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Attaccante, Ibrahimovic punta il bomber argentino >>>
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