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Milan, il ristoratore dei calciatori: “Kaladze di famiglia. Borriello habitué. Sheva …”

Kakhaber Kaladze AC Milan
Joseph Ghaphios, storico ristoratore dei calciatori, ha rilasciato una lunga intervista raccontando il rapporto con alcuni ex Milan
Fabio Barera Redattore 

Joseph Ghaphios, storico ristoratore dei calciatori ed ex proprietario del Coriandolo, di Giannino e dell'Antica Osteria Cavallini, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni del quotidiano 'Il Corriere della Sera', nell'edizione in edicola questa mattina, soffermandosi sul rapporto con alcuni ex campioni del Milan. Ecco, dunque, le sue parole in merito.

Milan, il ristoratore dei calciatori rivela aneddoti: da Belen-Borriello al rapporto con Shevchenko

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Su Andriy Shevchenko: "Nel mio ristorante si sono conosciuti Andriy Shevchenko e Kristen Pazik, sua moglie. All’epoca era una modella, reduce dalla rottura con Piersilvio Berlusconi. Prima di sposarsi Sheva era fisso al Coriandolo. Una sera mi disse 'Domani Joseph vieni a vedere Germania-Ucraina. Ti metto a disposizione un aereo privato'. Partii con Oscar Damiani, il procuratore. Peccato che arrivammo già a fine primo tempo".


Su Marco Borriello: "Borriello era un habitué, le prime uscite di coppia con Belen avvennero proprio in quelle sale".

Su Kakhaber Kaladze: "Venni a sapere, per caso, da un cliente, che era in vendita il marchio di Giannino, un ristorante storico di Milano, in via Sciesa all’epoca, già iconico per i rossoneri dal momento che Silvio Berlusconi lì organizzava le cene di Natale del club. Lo comprai, e aprii in via Vittor Pisani, con Kakha Kaladze e Lorenzo Tonetti come soci. Gli amici mi dissuadevano: 'Ma cosa fai? Chi va a mangiare vicino alla stazione Centrale?'. Sono stati anni formidabili, Kaladze è diventato quasi uno di famiglia. Ricordo il dolore di quando arrivò la notizia del ritrovamento del corpo del fratello Levan, morto dopo il rapimento avvenuto anni prima. Andai al funerale, in Georgia: fu la giornata più faticosa della mia vita. Dopo l’atterraggio a Tbilisi, ci fu un interminabile viaggio nelle campagne per arrivare al paesino dove si sarebbero svolte le esequie".

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