Sulle differenze tra Milan e Roma: "Allora, sono stato 6 anni a Roma ed è stato un periodo pazzesco. Con quella squadra rimarremo per sempre nella storia. Quando sono andato al Milan, inizialmente sembrava più facile vincere. Poi ci siamo riusciti ma non è stato facile. È chiaro che ha rappresentato la mia casa subito dopo aver lasciato il Brasile: ho giocato la Champions per la prima volta, non può non avere un posto speciale nel mio cuore".
Sull’arrivo in rossonero: "Perché purtroppo le cose finiscono. La Roma con me era stata chiara, spiegandomi che voleva cambiare e puntare su ragazzi più giovani. Ho accettato la scelta e avevo deciso di fare un’esperienza diversa. Per questo motivo avevo firmato con lo Yokohama, squadra giapponese. Poi un giorno mi chiama Leonardo e mi passa Braida che mi dice che Ancelotti mi vuole al Milan per due stagioni. La mia prima reazione è stata: “Ma siete sicuri? Io ho quasi 33 anni, lo sapete?”. E loro, “Sì, sì ti proponiamo un biennale”. Con queste premesse era impossibile rifiutare. Alla fine ho fatto bene, i due anni sono diventati cinque e ho vinto uno scudetto, un mondiale per club, la Supercoppa, ho disputato due finali di Champions, vincendone una. Poteva andare peggio". LEGGI ANCHE: Primavera – Sampdoria-Milan 0-0: comincia lo spettacolo! | LIVE News >>>
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