INTERVISTE

Milan, Sabatini: “Innegabile che la squadra sia più debole”

Emiliano Guadagnoli

Sandro Sabatini, noto giornalista, ha parlato del momento del Milan, mettendo a confronto anche con la squadra dello scorso anno

Sandro Sabatini, noto giornalista, ha parlato del momento del Milan, mettendo a confronto anche con la squadra dello scorso anno. Ecco le sue parole a calciomercato.com.

"Gli allenatori si caratterizzano per tattiche più o meno raffinate, gestione dello spogliatoio, abilità nelle sostituzioni, strategie, preparazione della partita e studio della squadra avversaria. Poi c’è il gioco, che conta abbastanza. Ma soprattutto i giocatori, che contano di più".

"L’esempio viene dal girone d’andata. In ordine di classifica: Napoli, Milan, Juventus, Lazio, Inter e Roma. Gli allenatori sono gli stessi dell’anno scorso. Quindi: il gioco è lo stesso, i giocatori no. E succede che… Da Koulibaly a Kim, da Insigne a Kvara, da Fabian Ruiz a Ndombelé, da Mertens a Raspadori, da Petagna a Simeone, di fatto anche da Ospina a Meret. Sono cambiati quattro titolari e due riserve: il Napoli ha 11 punti in più. Bravo Spalletti? Sì, certo. Ma ancor più bravo chi ha indovinato tutti i colpi del mercato".

"Il Milan ha perso Kessie (rimpiazzato da Pobega), Ibrahimovic (Origi), Romagnoli (Thiaw), e poi è arrivato Dest quando s’è fatto male Florenzi, mentre gli evanescenti Castillejo e Maldini sono stati rimpiazzati dagli altrettanto evanescenti De Ketelaere e Vranckx. Considerando anche il lungo stop di Maignan, è innegabile che la squadra sia più debole rispetto all’anno dello scudetto. Risultato? Pioli era on fire, adesso qualcuno chiede perfino che venga “fired” (licenziato). Così è la vita, quando quattro acquisti sono evidentemente fallimentari e si notano 4 punti in meno". Milan, che tracollo: è quello messo peggio per la Champions League