«Credo che l’aggressività, e cioè il pressing, vada migliorata. Se si sceglie il 4-3-3 come modulo di riferimento è necessario che le due ali rientrino di più in fase difensiva e vadano a pressare alto e forte il portatore di palla avversario. A sinistra, dove agiva Leao, questo non sempre è stato fatto. Forse perché Leao non ha il temperamento per questo tipo di movimento, però bisogna che si convinca di poterlo fare e, soprattutto, di doverlo fare. Pressare e attaccare gli spazi, questo è il suo compito: le qualità fisiche e tecniche non gli mancano».
Sul lavoro di Pioli: «Dev’essere bravo a convincere tutti che fare il proprio gioco è la cosa più importante e il miglior antidoto per fermare l’avversario. Ma Stefano è un allenatore molto preparato e un uomo intelligente: sono convinto che avrà già individuato i dettagli sui quali intervenire».
Su quello che farebbe lui: «Vanno migliorati i tempi delle giocate, che devono essere precisi, e anche le distanze vanno corrette. Il Milan è riuscito a stare corto, ma dev’esserlo ancora di più: i difensori devono salire fino alla linea di centrocampo in fase d’attacco».
Su Pulisic e Reijnders: «Pulisic ha fatto un gran bel gol e mi è piaciuto per come si è mosso sulla fascia. Deve imparare ad aiutare di più in fase difensiva. Reijnders mi è sembrato un giocatore dalla testa ai piedi. Ha fatto tutto e lo ha fatto bene. Centrocampista che attacca con i tempi giusti, sa quando è il momento di giocare in profondità o quando, invece, è più corretto fare un passaggio in orizzontale».
Reijnders un piccolo Rijkaard? «Eh, non esageriamo con i paragoni. Come Frank ce ne sono stati pochi. Però questo Reijnders m’incuriosisce parecchio e lo seguirò con attenzione. Mi ha colpito perché, appena ricevuta la palla, ha sempre dimostrato di sapere che cosa fare. Ciò significa che ragiona in anticipo, e questo è un vantaggio non da poco».
Sul nuovo piano tattico dei terzini: «Una bella idea che, logicamente, va perfezionata. I terzini, come tutti gli altri giocatori, devono fiondarsi negli spazi liberi. Questo prevede il calcio moderno, che non è più il calcio statico, e un po’ noioso, degli anni Sessanta. Il Milan sembra voler proseguire sulla strada della modernità, e questo mi fa molto piacere». LEGGI ANCHE: Le parole di Malick Thiaw, difensore del Milan, alla Bild
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