Sacchi su Pioli e Leao
—Sul campo la squadra appare spesso spaccata in due. Questa è responsabilità di Pioli: «Sì. È bravo e deve fare in modo che non accada più. Vedo che spesso Pioli viene criticato, io non gli darei troppe colpe perché vanno valutati anche il contesto e il gruppo a disposizione. Il Milan a volte dà l’impressione di non saper stare in campo, poi azzecca cinque o sei partite, poi ripiomba nel caos. Non c’è equilibrio sul terreno di gioco e non c’è continuità nei risultati. Così non si va da nessuna parte. Se un giocatore non si sacrifica, se non corre all’indietro rapidamente, se non collabora, Pioli deve avere il coraggio di lasciarlo fuori. Altrimenti quel giocatore danneggia tutta la squadra. Quando vedo i giocatori del Milan sparpagliati per il campo significa che qualcosa non va. E a me dispiace tanto, perché penso che Pioli sia un buon allenatore oltre che una brava persona. Però deve intervenire».
Su Leao: «Ha enormi qualità, ma deve giocare per la squadra e con la squadra. Invece gioca prevalentemente da solo. Il temperamento è genetico: ce l’hai o non ce l’hai. Spero che lui ce l’abbia perché, tirandolo fuori, diventerebbe un campione».
Su come si può ridurre il gap dall’Inter: «Con la forza delle idee. L’Inter sta giocando un calcio spettacolare, moderno, europeo. E non è giusto criticare Milan e Juve perché non riescono a tenere il passo dei nerazzurri. Però bisogna saper leggere le situazioni e operare di conseguenza. Il Milan dovrà prendere giocatori funzionali al prezzo giusto. Ma per farlo serve competenza in chi decide, quindi nei dirigenti». LEGGI ANCHE:Calciomercato Milan - L'attaccante lo porta De Zerbi? L'indiscrezione
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