Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan per quattro stagioni, dal 1987 al 1991 e, successivamente, nel 1997, ha analizzato, a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, le cause del crollo dei rossoneri di Stefano Pioli. All'indomani, poi, dell'ultimo, pesante rovescio, il 2-5 di 'San Siro' contro il Sassuolo. Ecco, dunque, le dichiarazioni del 'Profeta di Fusignano'.
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Milan-Sassuolo 2-5, Sacchi: “Vi spiego le cause del crollo rossonero”
Milan, Sacchi fornisce soluzioni per i tuoi problemi
—Sacchi sul momento del Milan: «Non è il caso adesso di sparare sulla Croce Rossa. Le cose non vanno bene, ma si può rimediare».
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Su cosa sta succedendo ai rossoneri: «Il Milan non è più un collettivo. Ha vinto lo Scudetto giocando come una squadra e ora si sono perse quelle caratteristiche. Può capitare. Giocare “di squadra” non è un imperativo etico, ma permette di essere più efficienti».
Su come il Milan ha potuto 'smarrire' il collettivo: «George Bernard Shaw sosteneva che il calcio, in novanta minuti, racchiude la storia universale. In una partita c’è tutto, e questo “tutto” può portare all’esaltazione o alla depressione. Il Milan era una squadra di grande movimento, i reparti sempre connessi e vicini, i giocatori si aiutavano. Giocavano come i padri fondatori avevano immaginato si dovesse fare: il calcio è uno sport collettivo e offensivo, mentre in Italia lo abbiamo sempre considerato uno sport individuale e difensivo. Il Milan si distingueva, era europeo. Ora non più».
Su che bisogna fare per rimettersi in carreggiata: «Risolvere un problema alla volta. Se si vuole intervenire su tutto, non si combina granché. Pioli è stato bravissimo, adesso deve convincere i giocatori. Bisogna entrare nelle loro teste».
Sacchi sulla prima mossa che dovrebbe fare il Milan: «Ritornare a essere una squadra. Nel Milan ci sono tanti ragazzi che non hanno molta esperienza e magari non sono tecnicamente al top. Se giocano individualmente, si perdono».
Su come si torna ad essere una squadra: «Gli attaccanti devono rientrare e i difensori devono salire, così la squadra si accorcia. E poi distanze corrette, pressing e possesso palla con attacchi dello spazio».
Sul secondo passaggio che il Diavolo dovrà compiere: «Io ragionerei così: pensiamo a come si possono chiudere bene gli avversari, così se li anestetizziamo possiamo stare più tranquilli, prendere fiducia e diventare ottimisti, condizione necessaria per poter fare il nostro gioco».
Sui motivi di un simile crollo del Milan: «Con i giovani bisogna avere pazienza, molta pazienza. Questi ragazzi si sono trovati una condizione particolare: da semi-sconosciuti che erano si sono trovati, dopo aver conquistato meritatamente lo Scudetto, improvvisamente proiettati sul palcoscenico. Questo può destabilizzare».
Sul fattore psicologico alla base dei problemi rossoneri: «Sì, adesso i problemi nascono dalla testa. Anche se può essersi aggiunto qualche problema fisico. Alcuni giocatori sono tornati dal Mondiale, forse erano stanchi: queste manifestazioni ti prosciugano».
Sul mancato contributo dei nuovi arrivati dal mercato estivo: «È difficile entrare nei meccanismi di una squadra proprio nel momento in cui la squadra sta accusando qualche difficoltà. Certo, Charles De Ketelaere ha buone qualità, però è alla prima esperienza in Italia, dobbiamo dargli il tempo di capire la nuova realtà. Ma ripeto, non è un solo giocatore che può risolvere il problema: è il Milan che tutto insieme deve tornare a essere una squadra. L’anno scorso, pur avendo speso meno di Inter, Juve e Roma, li ha messi tutti dietro. Un capolavoro. Oggi i ragazzi di Pioli sembrano sbadati».
Sull'opportunità di usare il bastone o la carota con i giocatori: «Non esiste un metodo migliore di un altro. Pioli conosce benissimo i suoi e sa come comportarsi con ognuno di loro. Ci sarà qualcuno che avrà bisogno del bastone e qualcuno della carota».
Su cosa direbbe Sacchi ai giocatori rossoneri se oggi fosse l'allenatore del Milan: «Una cosa sola, prima di entrare in campo per l’allenamento: dovete tornare a essere una squadra. Tocca a Pioli stimolare la reazione dei suoi giocatori». Assalto del Milan al bomber del futuro: le ultime news di mercato >>>
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