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Scaroni, presidente AC Milan (GettyImages)
Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha parlato in occasione dell'evento 'Lo sport che verrà' de 'Il Foglio Sportivo'. Queste le dichiarazioni.
Su come ha passato l'ultima settimana: “Io ho passato una settimana di grande felicità e gioia. Ma come noi non ci abbattevamo nelle giornate difficili lo stesso non ci esaltiamo quando le cose vanno troppo bene, questo è lo stile del Milan e il mio”.
Sulla Champions del Milan maschile e femminile: “Non era nei piani. Siamo particolarmente contenti della nostra squadra femminile che è la prima volta che si qualifica per la Champions, siamo esaltati per la qualificazione della squadra maschile che ritorna in Champions dopo anni di assenza. Avevamo prudentemente budgettato un sesto posto, per l'Europa League. E invece siamo riusciti a fare meglio, siamo veramente contenti”.
Da campioni d'inverno alla Champions League. Le sue sensazioni: “Quando siamo stati campioni d’inverno ho capito che potevamo spingere un po’ più in là il nostro cuore. Abbiamo vissuto momenti anche difficili ma sempre pieni di fiducia nella nostra squadra, nella nostra dirigenza e nel il nostro club che ce l’ha messa tutta”.
Sulla vittoria contro la Juventus: “Una vittoria importante, ma non vorrei dare importanza alla singola partita, l’importante è continuare a lavorare nello stesso modo. Il Milan di Pioli ha dimostrato di saper costruire una squadra in cui si fa un gioco divertente, fatta di giovani in cui tutti sono utili ma nessuno è veramente indispensabile. Questo mi è sembrato il vero segreto della ricetta Pioli, naturalmente costruita insieme a Paolo Maldini”.
Chi è l’uomo copertina? “La copertina spetta a tutta la squadra messa insieme. Ci sono stati tanti autori: Maldini, Pioli, Gazidis che è a lui che dobbiamo questa squadra di giovani. È un team di persone che lavorano tutti per lo stesso obiettivo. Questo nel calcio è più importante che in qualunque altro mestiere”.
Sulla differenza di rendimento tra casa e trasferta: “Non ho una spiegazione razionale, guardo la cifra complessiva: 13 punti in più dell’anno scorso. È quello che conta alla fine, soprattutto in un’epoca di stadi vuoti”.
Sulle perdite a causa del Covid: “Proprio oggi abbiamo avuto il consiglio del Milan e abbiamo guardato il risultato al 31 marzo. Gli stadi chiusi sono stati un duro colpo ma abbiamo avuto risultati migliori dell’anno scorso. Siamo riusciti a recuperare malgrado il duro colpo subito dalla pandemia”.
Come si rapporta agli agenti e ai procuratori? “Ho poca esperienza, lascio questo compito a Maldini e Massara. Non ne ho mai incontrato uno”.
Sui consigli di Lega: “Nella mia vita ho partecipato a centinaia di consigli e assemblee. Il consiglio della Lega ha all’interno squadre molto diverse con obiettivi e bilanci diversi, il consiglio della Lega è il terreno in cui tutte queste esigenze devono trovare una composizione nell’interesse comune. Non è facile, possono sembrare assemblee sempre movimentate. Il dibattito però è necessario per arrivare al compromesso. Quello che qualcuno può chiamare litigio io lo chiamo ricerca del compromesso”.
Sulla SuperLega: “Quel progetto è sepolto, quello che non è morto è il fatto che i grandi club europei perdono tantissimi soldi, questo non può continuare. Sarà per il Covid, sarà per i troppi eccessi, certo è che avere i grandi club europei in perdita resta un problema che abbiamo, dobbiamo affrontarlo tutti insieme guardando i ricavi per offrire al pubblico degli spettacoli più attrattivi. Dobbiamo intervenire sui costi, da questo deriva la sopravvivenza del calcio. Se il progetto super lega è morto, le ragioni per il quale questo progetto è stato pensato sono ancora lì”.
Sul taglio degli ingaggi: “È un terreno su cui si potrà fare delle riflessioni fatte a livello europeo con la UEFA e coinvolgono un po’ tutti. Sono temi trattati già negli Stati Uniti e potrebbero diventare elemento di discussione anche da noi”.
Sul salary cap: “In qualche modo il FFP è stato costruito per le stesse ragioni. Il FFP ben controllato e ben verificato potrebbe essere una soluzione. Il FFP ha dato dei benefici al mondo del calcio, i primi club in Europa hanno ridotto le loro perdite con questo FFP”.
Su Donnarumma: “Non credo che il Milan voglia dare lezioni a nessuno. Il Milan cerca di fare il proprio mestiere e siamo attenti al nostro conto economico. Non saprei migliorare le parole di Maldini di ieri: la sua posizione è la mia”.
Su Maldini: “Tutti dobbiamo imparare e migliorare, Paolo sta diventando sempre più un manager internazionale e lo sta facendo molto bene”.
Sul Nuovo Stadio: “Da quello che leggo che i problemi dell’Inter sono dietro le loro spalle. Sono convinto che abbiamo bisogno di un nuovo stadio, ne ha bisogno Milano. Non possiamo tornare ai vertici col vecchio Meazza. Penso che il sindaco e l’amministrazione comunale condividano questo progetto, dobbiamo assolutamente dare un’accelerata. La mia grande speranza è sempre quello che l’inaugurazione dell’Olimpiade nel 2026 possa essere fatta nel nuovo stadio che andremo a costruire”.
Bisogna aspettare le elezioni? “Non ho l’impressione che lo stadio sia un tema da campagna elettorale. Se il Sindaco Sala era contrario poteva dirlo anche prima. Per quanto riguarda l’opposizione non vedo grandi opposizioni. Tanti si rendono conto che il Meazza sia obsoleto per la nostra epoca e poi credo che tutti noi milanesi vogliamo fare un grande progetto con un grande investimento che possa rilanciare la nostra città che ha passato più di un anno estremamente difficile”.
La prossima stagione cambierà la trasmissione televisiva, le strutture italiane sono all’altezza? “Questo tema è certamente stato portato all’attenzione degli organismi della Lega. È stato visto e rivisto in mille modi . Ci sentiamo rassicurati da quanto ci è stato garantito da tecnici ed esperti”.
Sul pubblico negli stadi: “Andare allo stadio e vedere il Milan in un San Siro vuoto mi dava tristezza, ci andavo di forza. È stata un’esperienza pessima”
Sul sogno per la prossima stagione: “È di essere ancora in Champions, speriamo succeda questo”.
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