Sulla capienza e sulla fruibilità di utilizzo: "70mila perché abbiamo avuto sempre 70mila spettatori, anche nelle partite non di cartello. Abbiamo pensato a uno stadio per i tifosi e che sia disponibili eventi di cui Milano è piena. Non sarà un centro commerciale, ma creeremo attività commerciali legate allo sport. Ci saranno ristoranti... Vogliamo farne una zona viva. Si chiama San Francesco questa zona. Quello che dico avviene in tutta Europa, stiamo facendo con 20 anni di ritardo ciò che gli altri hanno già fatto. Siamo noi che siamo indietro, niente di nuovo. Ci stiamo solo dotando di una struttura che ci renda competitivi. Serve al Milan, ma anche agli altri club italiani".
La data in cui si spera di costruire: "Siamo usciti dal mondo delle speranze ed entranti in quello delle pianificazioni. Mi auguro di iniziare il campionato 2028 col nuovo stadio. Non vicinissimo, ma non una data così remota. La vediamo..."
Milan primo in classifica e bilancio a posto: "Sono diventato presidente del Milan il 21 luglio 2018, c'era un temporale a Milano in quel momento. Dicevo che in un giorno tempestoso mi sedevo in un'azienda che viveva un momento tempestoso. Abbiamo perso 200 milioni. Ho detto agli azionisti che un presidente deve scalare due montagne: una dei risultati sportivi e una di quelli economici. Che viaggiano insieme. Se vinci ottieni risultati economici, altrimenti no. Siamo riusciti a scalare queste montagne, non per merito mio. Abbiamo vinto uno Scudetto, siamo andati bene in Europa e ora siamo primi. La montagna sportiva la stiamo scalando. La montagna economica in due parole: abbiamo raddoppiato i ricavi e mantenuto i costi a livello accettabile. Per la prima volta dal 2006 abbiamo realizzato un utile al 30 giugno 2023. È possibile, con una visione professionale, perché sono aziende oltre che squadre, raggiungere la sostenibilità economica, che serve per avere la sostenibilità sportiva".
L'obiettivo: "Vogliamo vincere tutte le partite, ma come obiettivo minimo è andare in Champions, perché tutti i fan nel mondo guardano la Champions. Per la Lega, siamo indietro nei diritti televisivi internazionali. La Premier League incassa 2miliardi e 200 milioni, noi 200 milioni. Finché c'è questo gap le cose che ci raccontiamo diventano impossibili. È un percorso lunghissimo, ma è un obiettivo chiave della nostra Lega".
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