Sui numeri della Serie A: "Sul fronte del calcio e del futuro della Serie A sono invece più preoccupato. Se per i diritti tv in Italia le cose si sono concluse in modo accettabile, per i diritti tv internazionali non riusciamo purtroppo ancora ad ottenere quello che vorremmo. Noi incassiamo dai diritti tv internazionali 200 milioni, la Premier League 2,2 miliardi. Capire che c'è una grossa differenza. Poi vediamo provvedimenti di legge che invece di facilitare la nostra industria complicano ancora di più le cose, allora mi preoccupo. I risultati sportivi dipendono da quanto incassiamo e dai bilanci delle società".
"Vorrei vincere tutte le partite e 'nutrire' i tifosi di Milan"
—Scaroni sul nuovo stadio del Milan: "Lo spettacolo dal calcio è dato dai giocatori e dagli allenatori, ma anche dai teatri in cui si gioca. Per quanto riguarda Milano, io sono rammaricato di non essere riusciti a fare il più bello stadio del mondo con soldi di privati, senza chiedere un euro ai contribuenti. Non dimentichiamoci che San Siro è stato costruito e poi ristrutturato con i soldi dei contribuenti".
Sugli obiettivi stagionali del Milan: "Io vorrei vincere tutte le partite. Per noi è una necessità essere sempre in Champions League per motivi economici, ma anche perché noi vogliamo nutrire di Milan i nostri 500 milioni di tifosi in giro per il mondo. Se potessi vincere sempre lo Scudetto sarei ovviamente contento, ma sarebbe un qualcosa in più. L'obiettivo minimo è qualificarci ogni anno in Champions. Chiaramente è un obiettivo superare anche il girone di Champions, speriamo succeda anche quest'anno".
Sugli infortuni: "Non parlo mai di aspetto tecnico, ma soffro per questa serie di infortuni che ci funesta: il problema non è su quante partite facciamo, ma il numero delle partite che vedo in crescita, c'è competizione tra Fifa e Uefa ad organizzare manifestazioni, il risultato netto è che giocheremo più partite di quanto giochiamo oggi".
Sul ritorno di Ibrahimovic: "Consideriamo Ibrahimovic una risorsa a noi vicina, spetta a lui dirci cosa vorrà fare e quando, nell’ambito del Milan o di RedBird".
Sul Decreto Crescita: "Il gap lo stavamo e lo stiamo superando perché negli ultimi anni i nostri club si stanno comportando bene nelle coppe. Con l’abolizione del decreto crescita, però, stiamo facendo un passo indietro colossale. Solo la qualità del gioco può permettere alla Serie A di convincere il pubblico estero a preferirla ad altri campionati".
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