Sugli obiettivi stagionali del Milan: "Io vorrei vincere tutte le partite. Per noi è una necessità essere sempre in Champions League per motivi economici, ma anche perché noi vogliamo nutrire di Milan i nostri 500 milioni di tifosi in giro per il mondo. Se potessi vincere sempre lo Scudetto sarei ovviamente contento, ma sarebbe un qualcosa in più. L'obiettivo minimo è qualificarci ogni anno in Champions. Chiaramente è un obiettivo superare anche il girone di Champions, speriamo succeda anche quest'anno".
Sugli infortuni: "Non parlo mai di aspetto tecnico, ma soffro per questa serie di infortuni che ci funesta: il problema non è su quante partite facciamo, ma il numero delle partite che vedo in crescita, c'è competizione tra Fifa e Uefa ad organizzare manifestazioni, il risultato netto è che giocheremo più partite di quanto giochiamo oggi".
Sul ritorno di Ibrahimovic: "Consideriamo Ibrahimovic una risorsa a noi vicina, spetta a lui dirci cosa vorrà fare e quando, nell’ambito del Milan o di RedBird".
Sul Decreto Crescita: "Il gap lo stavamo e lo stiamo superando perché negli ultimi anni i nostri club si stanno comportando bene nelle coppe. Con l’abolizione del decreto crescita, però, stiamo facendo un passo indietro colossale. Solo la qualità del gioco può permettere alla Serie A di convincere il pubblico estero a preferirla ad altri campionati".
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