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Milan, Scaroni: “Obiettivo prendere San Siro per l’estate. Mi chiamano Stadioni ma …”

Milan, Scaroni: 'Obiettivo prendere San Siro per l'estate. Mi chiamano Stadioni ma ...'
Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito allo stadio San Siro e al possibile acquisto
Fabio Barera
Fabio Barera Redattore 

Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante l’evento 'Infrastrutture e Sport: una ricchezza per il Paese' organizzato da 'PWC' con 'Calcio e Finanza', soffermandosi sullo stadio San Siro. Ecco, dunque, le sue parole.

Milan, Scaroni: "Sono un veterano dello stadio. Non voglio fare polemiche ma ..."

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"Sono un veterano dello stadio, me ne occupo dal 2018 e sui social mi chiamano persino “Stadioni”. Non è il momento di fare polemiche, ma ho partecipato a un gioco dell’oca. Sul progetto a San Siro siamo tornati al progetto iniziale, che evidentemente non era poi così improbabile. San Siro? Ci sono una serie di motivi, di cui abbiamo parlato già nel recente passato, ma visto che ci troviamo di fronte a una platea che si occupa principalmente di business vi dico che tra di essi c’è sicuramente anche l’aspetto finanziario: così i conti tornano".


"Perché non lo ristrutturiamo? Che senso ha ristrutturare un impianto quando due squadre giocano così di frequente? Immaginate ogni tre giorni 70mila persone che entrano tra i lavori: è una stupidaggine che non posso sentire, immaginate cosa sarebbe potuto succedere. Quando abbiamo iniziato il progetto su San Siro ci ricordavano tutti quanto fosse meraviglioso, ma con il tempo ci si è accorti che, nonostante le partite si vedano benissimo, le esigenze sono cambiate".

"E nel nuovo stadio le vedremo anche meglio, e ci saranno anche tante altre cose. C’è stata un’evoluzione del pensiero, anche se noi siamo un popolo di conservatori. Quando non c’è la partita, l’area di San Siro è vuota. Ma un paese conservatore come il nostro considera un affronto anche dei cambiamenti logici. In tutto questo, anche in Comune vediamo un sostegno rinnovato: il sindaco è un grande supporter del progetto. Abbiamo fatto un passaggio chiave con la Soprintendenza, e con esso tanti altri passi in avanti".

"Positivi sull'acquisto dello stadio entro l'estate"

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"Il bello di Milan e Inter è che possono contare entrambi su uno stadio pieno e hanno esigenze simili. Per approfondire il tema delle aree premium, se c’è una città in Italia che può pescare da un bacino di persone e aziende che sono disposte a pagare cifre rilevanti, questa è Milano. Ho visto cosa avviene in tanti Paesi, dall’Europa agli USA: nei grandi eventi sportivi, lo studio di grandi avvocati è disposto a pagare, perché lì trova clienti. Milano, in piccolo, riproduce il modello di New York, Londra o altre metropoli di tali dimensioni. Credo che, dei 71mila spettatori che immaginiamo abbia la nuova struttura, ne avremo circa 9mila corporate, che venderemo alle aziende".

"Attività che oggi purtroppo è impossibile, figuratevi che non possiamo nemmeno cucinare nulla, ma solo “riscaldare”, quando ci sono stadi che invece hanno fabbriche di birra al proprio interno. Sul nuovo stadio abbiamo una strada da fare gigantesca, e la faremo. Abbiamo mandato il Docfap martedì scorso, il Comune dovrebbe recepirlo, partire con una procedura di assegnazione e convocare una prima conferenza dei servizi. Mi auguro avvenga presto perché abbiamo una scadenza sul vincolo e questo diventerebbe più complicato. L’intendimento è che ci compriamo lo stadio e le aree entro l’estate, quindi siamo positivi". LEGGI ANCHE: Milan, un'estate e un mercato dalle porte girevoli: chi esce e chi rimane >>>

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