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Serginho, ex calciatore del Milan, intervistato da 'Tuttosport' (foto: Getty Images)
L'ex calciatore del Milan Serginho ha rilasciato una lunga intervista a 'Tuttosport'. Queste le dichiarazioni.
E' un successo meritato? "Molto. Nel calcio si vince in campo e nello spogliatoio. Si vede che Pioli, insieme a Maldini e Massara, hanno svolto un grandissimo lavoro, scoprendo nuovi talenti e facendo rendere al massimo questi ragazzini anche nei momenti di difficoltà. Complimenti a loro per quanto costruito. Puntare sui giovani, e vincere, deve essere stato davvero soddisfacente".
Tra i cardini di questo Milan, Mike Maignan: "Chiaramente dimenticare Donnarumma è molto difficile, dato che è uno dei portieri più forti del mondo. Maignan ha una personalità molto forte, non era facile sostituire qualcuno che era stato, se vogliamo, anche un idolo. Le qualità del francese sono emerse anche grazie al lavoro di Dida: il brasiliano oltre a possedere grandi capacità ed esperienza, ha vinto tutto con la maglia del Milan, fa parte della storia del club. Ecco questo aiuta tantissimo. Maignan sarà stato messo a proprio agio e a così espresso tutto il suo potenziale".
Theo può essere l’erede di Serginho al Milan? “Ha tutte le qualità. Theo ha dimostrato di essere un giocatore in grandissima a forma, che ha margine di crescita. In quella posizione 'noi' siamo tenuti a provare e a migliorare giorno dopo giorno. Lui può farlo. Mi auguro possa diventare molto più forte di adesso. Ora è già tra i terzini migliori al mondo. E potrà diventare il più forte in assoluto".
Sulle sue qualità da terzino: "Io sono stato un terzino molto aggressivo, mi piaceva più attaccare che difendere. Ma nel corso della mia carriera nel Milan ho capito che avrei dovuto trovare un equilibrio. Il nostro ruolo nasce come difensore, poi possiamo essere la sorpresa con gli inserimenti. Ma il nostro compito principale è la parte difensiva. Quando si è giovani e più difficile capirlo. Però vedrai che Theo troverà l’equilibrio perfetto. Maggiore qualità e attenzione in difesa: è successo pure a me. Il calcio italiano è molto tattico, serve sempre molta attenzione".
Cosa serve al Milan per il salto di qualità in Europa? "Ora i rossoneri sono un passo indietro ripetuto a club come Liverpool, Real Madrid, Psg e City. Al Diavolo manca una punta che possa giocare o sostituire Giroud, oltre a un centrocampista di qualità, un 10 di quelli che sviluppano il gioco e l'azione".
Chi è stato il giocatore decisivo per la conquista dello Scudetto? "Sicuramente Leao, che ha partecipato praticamente a tutti gli ultimi gol del Milan. Ma sottolineiamo anche la professionalità di Kessie. Andrà via a parametro zero e ha dato tutto fino alla fine: è stato un vero uomo. È difficile vedere un sicuro partente giocare così alla fine della stagione, anche lui è stato determinante".
Venderebbe Leao per 80 milioni di euro? "Ogni giocatore ha il suo momento. Lui sta bene qui. Si deve però capire la voglia dell'atleta. La decisione deve essere presa in accordo col giocatore e col procuratore. La società del Milan deve scegliere cosa vuole diventare. Se vogliono costruire una squadra vincente pure in Europa, come è sempre stato, è chiaro che Leao deve rimanere. Se invece vedono il calcio come un business e hanno un'altra idea, potrebbero realizzare una copiosa plusvalenza". Milan, un talento del Borussia Dortmund come vice Theo Hernandez: le ultime news di mercato
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