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INTERVISTE MILAN

Shevchenko: “Il Milan più forte? Quello di Istanbul. Ecco perché Ancelotti vince ancora”

Andriy Shevchenko, ex attaccante del Milan 30/07/2024 PianetaMilan.it
Intervistato da Goal.com, Andriy Shevchenko ha parlato del Milan, di Carlo Ancelotti e dei suoi più bei ricordi in rossonero
Francesco Aliperta Redattore 

Intervistato da Goal.com, Andriy Shevchenko ha parlato del Milan e del suo ricordo più bello in rossonero. Ma non solo, poiché l'ex leggenda del Diavolo ha poi elencato le caratteristiche giuste per giocare nel Milan ed elogiato Carlo Ancelotti, suo ex allenatore. Ecco, di seguito, le parole di Shevchenko.

Sul primo ricordo nel sentire la parola Milan: "Penso subito a Old Trafford, la stagione in cui abbiamo vinto la Champions League, il mio Milan. Un grande successo, poi l’anno dopo il campionato. Però se parliamo di Milan in generale, il Milan di van Basten, Rijkaard, Gullit, Paolo Maldini, il Milan di Sacchi che mi ha colpito cosi tanto che ho cominciato a seguire il Milan. Ero un ragazzo giovane, giovanissimo, giocavo ancora nella Primavera della Dinamo Kiev, era una grande squadra, in quegli anni là il Milan era stellare, con grandi giocatori, non si era mai visto".


Su qual è stato il Milan più forte in cui ha giocato: "Forse come rosa completa quello di Istanbul. Quel Milan lì fece una grande stagione, Avevamo in tutti i ruoli i giocatori più forti di quel momento".

Sulle caratteristiche di un giocatore da Milan: "Personalità, umiltà, qualità. Un giocatore da Milan deve dare di tutto perché San Siro è uno stadio molto difficile, molto speciale. I tifosi rossoneri si aspettano molto e tu devi dare di tutto a loro".

Su Carlo Ancelotti: "In una classifica dei migliori allenatori di sempre lo metto al top. Metto anche Lobanovsky perché è stato il mio primo allenatore e mi ha trasformato e dato tutto. Però Carlo ha vinto con tutte le squadre, ha lavorato con grandi giocatori e diverse generazioni che è ancora più difficile. Riesce ancora a dare entusiasmo, a creare un bellissimo rapporto con i giocatori e a motivarli a vincere, che è la cosa più complicata. Ancelotti è un grande".

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