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INTERVISTE

Shevchenko: “Il Milan è stato vicino a me e al mio Paese”

Andriy Shevchenko AC Milan
Andriy Shevchenko, storico ex attaccante del Milan, ha ricevuto a Firenze il premio "La Chiave d'Europa" a margine dell'evento "Cittadinanza europea

Emiliano Guadagnoli

Andriy Shevchenko, storico ex attaccante del Milan, ha ricevuto a Firenze il premio "La Chiave d'Europa" a margine dell'evento "Cittadinanza europea. Giovani tra protagonismo e identità". Ecco le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.

"Esattamente un anno fa la vita degli ucraini è cambiata. Sono orgoglioso di come ci stiamo difendendo. Il nostro diritto di essere liberi e di scegliere se entrare nell’Unione Europea merita rispetto. Abbiamo perso tante persone, tanti bambini che in questa guerra stanno soffrendo. Ho iniziato un progetto che, attraverso il calcio e lo sport, prova a dare un’opportunità a questi bambini per dimenticare la guerra. Voglio ringraziare chi ha donato qualcosa per questo progetto, a iniziare dalla fondazione del Milan ma anche dalle altre squadre di Serie A. Finiremo questo progetto in tre-quattro mesi e son contento perché tanti bambini potranno tornare a giocare".

"In questo momento il nostro presidente Zenelsky che ha chiesto un supporto militare importante, i capi del governo internazionale sapranno scegliere cosa è meglio per l’Ucraina. Io penso allo sport, ad un modo per essere utile al mio paese. Chiedo a tutto il mondo di continuare a supportare il nostro paese. Oggi ho visto un bellissimo filmato che racconta questo anno di guerra e l’emozione delle persone, che nel momento più difficile, hanno la forza di andare avanti. Durante i bombardamenti le persone nei bunker cantavano, ci sono delle immagini bellissime. Il campionato ucraino non si è fermato, un altro indice di forza e volontà di resistere".

"La solidarietà che abbiamo avuto, non solo dal mondo del calcio, ma in generale, è incredibile. Ci sono circa sette milioni di rifugiati ucraini che sono scappati e tutti li hanno accolti. Stiamo parlando di tante madri e figli, perché gli uomini sono rimasti a lottare".

"Ieri sono stato alla festa dei venti anni della Fondazione Milan ed in questi anni ho visto un’amicizia vera. Il Milan è stato vicinissimo a me ed al mio paese. Abbiamo fatto anche un progetto con il Comune di Milano ed il sindaco, il loro appoggio significa molto. Voglio ringraziare ancora una volta l’Italia per il supporto importante al nostro paese".

"Firenze è un luogo a cui sono legato, è una bellissima città con una grande storia, son contento di essere qua oggi e ricevere questo premio (ndr: La Chiave d'Europa, vedi foto). Sono più contento di poter parlare ai ragazzi per spiegare la situazione del mio paese. Ritorno in panchina? Ora sono concentrato su questi progetti, ma il calcio è comunque sempre parte di me. Sto pensando di tornare piano piano". Milan, Messias: “Non abbiamo capito cos’è successo. Dobbiamo lavorare”

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