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In un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Tim Sparv, il primo calciatore ad essere stato selezionato grazie agli algoritmi, elogia il lavoro di RedBird con il Milan.
"Se si può scoprire il nuovo Mbappé solo con i dati? Non credo. Il calcio è anche sentimenti, sensazioni, umori, giornate storte e altre fortunate. Il giocatore va osservato dal vivo, ma i dati aiutano e sono fondamentali per inquadrare il contesto completo. Prendo il mio caso: in Germania non avevo siglato neanche un assist, ma spiccavo in statistiche che magari altri club avevano sottovalutato. O forse neanche considerato".
Continua Sparv nell'intervista: "I dati aiutano a valutare cosa ti serve, magari in una fase preliminare, com’è stato con me. Oggi studio da allenatore e mi chiedo spesso: di cosa ho bisogno? Quanti giocatori sono in grado di fare quello che cerco? Faccio un esempio: mi serve un esterno che dribbla? Analizzo quante volte salta l’uomo, quante va sul fondo, quante si accentra, quanto calcia in porta, expected goals. Poi lo vado a vedere. Così ho il quadro completo".
L'ex calciatore finlandese conclude così: "Non c’è una scienza esatta, ma ciò che è certo è che ormai bisogna avvalersi dei dati. Adattarsi ai tempi e cambiare approccio, mentalità. Il Milan, ad esempio, sta adottando la giusta strategia. Sono convinto che RedBird sia la proprietà ideale per valorizzare la storia di questo club". Newcastle, che offerta a Tonali! E lui ci pensa >>>
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