Mauro Tassotti, ex difensore ed ex vice allenatore del Milan, è intervenuto alla trasmissione 'Radio Anch'Io Sport', in onda sulle frequenze di Radio 1 Rai, per parlare del momento dei rossoneri. Ecco, dunque, qui di seguito le dichiarazioni della leggenda del Diavolo.
INTERVISTE
Milan, missile di Tassotti a Ibrahimovic: le parole del grande ex rossonero
Milan, parla Tassotti: "Ibra si sta facendo le ossa, magari farà qualche errore"
—Su Zlatan Ibrahimovic: "Fare il giocatore è una cosa, il dirigente un'altra, soprattutto con quelle responsabilità, anche se non sono chiarissimi i suoi compiti. Ci vuole un po' di esperienza, che Ibra non ha. Si sta facendo le ossa, magari qualche errore lo farà. E poi i risultati devono aiutarti, anche Adriano Galliani e Ariedo Braida, quando i risultati non arrivavano, venivano contestati".
Sullo 0-0 del Milan contro il Genoa nella serata della festa per i 125 anni: "È frutto delle prestazioni dell'ultimo periodo. Si poteva pareggiare anche con la Stella Rossa, poi è arrivato l'episodio fortunato all'ultimo minuto. Ma il nervosismo di Paulo Fonseca a fine partita era stato un segnale".
Sulle ambizioni stagionali di un Milan che scende in classifica: "Tanti hanno avuto difficoltà dopo le coppe, ma ieri era una partita da vincere. Ci sono molte squadre davanti, non sarà semplice scalare la classifica Arrivare in Champions per questo tipo di società è fondamentale. Un anno di purgatorio in Europa League o Conference sarebbe deleterio per tutto l'ambiente".
"Fino all'anno scorso il Milan giocava un bel calcio. Per ora quel Milan non si vede"
—Sulla proprietà statunitense del Milan e il paragone con il passato: "Ci sono nuove realtà alle quali bisogna abituarsi. Le proprietà di un tempo non ci sono più. Chi come me ha 60 anni, fa un po' fatica ad accettarlo".
Sul Milan di Stefano Pioli e il paragone con quello di Fonseca: "Fino all'anno scorso il Milan giocava un gran bel calcio. I quattro anni con Pioli sono stati positivi: quando il Milan giocava bene, era un piacere vederlo. Per ora quel Milan non si vede. Credo sia giusto che Fonseca non faccia sconti, è dovere dell'allenatore però recuperare certi giocatori, anche se attraverso esclusioni che fanno rumore. Con Rafael Leão è riuscita la cosa, con Theo Hernández stiamo a vedere".
Sul maggiore colpevole del disastro rossonero: "Non c'è solo un colpevole se le cose vanno così. Quello di Fonseca è stato un inizio travagliato, ci sono state situazioni strane, in cui si è assunto responsabilità forti. Abbiamo sentito poco la voce della società". LEGGI ANCHE: Milan, critica feroce di Salvini a RedBird: “Non c’è rispetto per la nostra storia” >>>
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