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INTERVISTE

Teocoli: “Vi rivelo di chi è l’ultima maglia del Milan che porto nel cuore”

Daniele Triolo Redattore 
Teo Teocoli, showman e tifoso del Milan, ha parlato della speciale maglia celebrativa per i 125 anni del club e non soltanto alla 'rosea'

Teo Teocoli, protagonista nel mondo dello spettacolo e noto tifoso del Milan, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le dichiarazioni dello showman.

Teocoli: "Milan, un amore che non finisce mai"

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Sulla maglia per i 125 anni del Milan: "Il Milan è un amore che non finisce mai. L’ultima maglia che mi porto davvero dentro? La “22” di Ricky Kaká: che giocatore meraviglioso, con quei suoi tiri a mezz’aria ... Non mi ci faccia pensare che mi viene la malinconia. Ne avevamo pure uno che gli assomigliava di viso, poi si sono accorti che era anche bravo e l’hanno venduto all’Atalanta (Charles De Ketelaere, n.d.r.)».

Sul Milan di Kaká ormai distante 15-20 anni: «Gli ultimi tempi non sono stati felicissimi per noi tifosi rossoneri. Pensi che mi è successo per la prima volta in vita mia di dimenticare una sera che giocasse il Milan. Quando l’ho scoperto il giorno dopo, sono rimasto quattro ore seduto sul marciapiede (ride n.d.r.). E poi me lo faccia dire, mi innervosisce vedere la squadra di oggi con divise gialle, viola, verdi, rosa ...».

Sul nerazzurro fortunatamente mai finito sulle maglie del Milan: «Ci mancherebbe che quelli là ci copino pure le magliette. A parte gli scherzi, io sono affezionato alle strisce rossonere, come quelle della maglia storica che hanno presentato ieri. Bellissima. Al massimo tollero la bianca, che ci ha portato bene in tante finali. Ma capisco che ai giorni nostri contino i soldi, gli sponsor .... È un po’ come la mia Milano: oggi costruiscono grattacieli su grattacieli, ma io resto affezionato alla Martesana e ai Navigli, dove il mio amico Enzo Jannacci amava sentire poeti e musicisti di strada. Solo le persone restano sempre uguali, anche se adesso si dice “vado all’happy hour” mentre ai miei tempi “mi prendo la ciuca” (ride n.d.r.)».


"Affezionato a Rivera, ma scelgo Prati: ecco perché"

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Sul campione italiano a cui è particolarmente affezionato: «Ovviamente tantissimi. Gianni Rivera era Rivera, ma scelgo Pierino Prati, perché non aveva una classe eccelsa ma ci fece godere così tanto con i suoi gol. E poi non voleva lasciarci, lo obbligarono ad andare alla Roma. Ricordo ancora quel giorno, ero a Riccione con gli amici e ci rimanemmo tutti male».

Sul calcio che fa anche soffrire: «E ci rende tutti scemi. Da giovani andavamo allo stadio con Guido Nicheli, il mitico “cumenda” e ci divertivamo a fare gli scherzi a Diego Abatantuono. Credo che Diego mi odi ancora adesso (ride n.d.r.)». LEGGI ANCHE: Rinnovo Reijnders, ma non solo: Milan, le ultime news su Maignan, Theo e … >>>