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INTERVISTE

Il legame con San Siro, l’amore per il Milan e tanti retroscena interessanti: le parole di Thiaw

Daniele Triolo Redattore 
Malick Thiaw, difensore del Milan, ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport'. Ecco le dichiarazioni del tedesco, classe 2001, su varie tematiche

Malick Thiaw, difensore del Milan, ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport' (LEGGI QUI L'ARTICOLO SULLA 'ROSEA'). Ecco le dichiarazioni del tedesco, classe 2001, su varie tematiche.

Milan, le confessioni del difensore Thiaw

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Su come si trova a Milano: "Molto bene. Posso già definirla la mia seconda casa. Le persone sono cordiali, il cibo è buonissimo, il meteo clemente. Anche la mia famiglia è della stessa idea, questo è importante. Milano è bella e divertente".

Su cosa gli piace fare in città: "Uscire a mangiare, fare due passi in Duomo. A Milano si può fare di tutto e di più, per questo la amo".

Sul suo posto del cuore in città: "San Siro, ovviamente".

Sul più bel ricordo che ha di San Siro: "La mia prima partita in Champions, contro il Tottenham. È stata anche la mia prima volta da titolare, una serata indimenticabile".


Su Milan-Tottenham come gara della sua svolta personale: "Assolutamente sì, fino a quel momento non giocavo molto. Grazie a quella gara ora le persone sanno chi sono. Ogni calciatore, in carriera, vive almeno una partita del genere. Io l’ho vissuta col Tottenham".

Sulla mancanza della Germania: "Certo, è dove sono cresciuto, il luogo che chiamerò sempre casa. Mi mancano la famiglia e gli amici. E alcune cose che si fanno solo perché sei a casa, nella tua comfort zone. È un qualcosa che non si può spiegare".

Su quanto è stato difficile scegliere la Nazionale per cui giocare, visto che è nato in Germania da papà senegalese e mamma finlandese: "Non è stato semplice. All’inizio, per via delle origini, non ho saputo dire di no alla Finlandia. Poi però ho scelto la Germania, la nazione che chiamo casa".

Su quanto è importante l'integrazione: "Tantissimo. Se vivi lontano da casa, devi sforzarti di apprendere la cultura e la lingua del luogo in cui sei, oltre che a socializzare. Ne va del tuo benessere".

"Il mio idolo? Papà. Ecco chi sono i più forti nel Milan"

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Sul suo idolo: "Mio padre. È sempre al mio fianco, mi dà tantissimi consigli sia sulla vita sia sul calcio. Nello sport dico Muhammad Ali, tra i calciatori invece Yaya Touré. Non è il mio idolo ma da piccolo mi piaceva molto".

Su cos'è il Milan per lui: "Un grandissimo club. A volte fatico ancora a credere di giocare in una squadra del genere. Sono molto grato di aver avuto questa opportunità, darò sempre il massimo per fare del mio meglio e rendere felici tutti, i tifosi e me stesso".

Sul suo compagno di squadra più forte: "Fisicamente Loftus-Cheek e Maignan. A livello qualitativo Leão e Theo Hernández, non c’è bisogno che vi spieghi il perché".

Sul suo compagno di squadra più divertente: "Chukwueze".

Sull'attaccante più forte mai marcato: "Lukaku. È straripante, le sue gambe sono il doppio delle mie".

Sul suo sogno: "A livello sportivo, vincere la Champions e il Mondiale. Nella vita, continuare a essere una buona persona e avere una grande famiglia. Sono un tipo da famiglia". LEGGI ANCHETorino-Milan, le probabili formazioni: i dubbi di Juric, turnover per Pioli >>>


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