Fikayo Tomori, calciatore del Milan, ha preso parte a un incontro con gli studenti sul tema dell'eliminazione della discriminazione razziale
Fikayo Tomori e Tommaso Pobega, giocatori del Milan, hanno partecipato - in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale - ad un incontro con studenti e studentesse inserito nell'ambito della serie di iniziative 'Tutti i colori dello sport'. Ecco, dunque, le dichiarazioni di Tomori nell'evento mediato dal giornalista sportivo Pierluigi Pardo presso l'auditorium 'Enzo Tortora' di Milano.
Milan, le parole di Tomori ai ragazzi sul razzismo e non solo
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Sul problema del razzismo: "Tutti sappiamo che c’è un problema di razzismo. Io personalmente dico che sono contento che si tenti di eliminare questo problema. In Inghilterra ci sono tante iniziative. Mi fa piacere parlarne perché il razzismo c’è nel calcio e fuori dal calcio. Oggi possiamo parlarne, dando un po’ di consigli su come eliminarlo”.
Sul ruolo dei social in questa battaglia: "Fanno la differenza. Tutti hanno un telefono e possono scrivere ciò che vogliono. Noi siamo sotto ai riflettori e, dopo una partita, spesso la gente dimentica che siamo umani anche noi. Quando sentiamo una cosa, ci fa male. I social sono buoni eh, ma possono essere anche una cosa che va contro l’essere umano”.
Sulla reazione agli insulti razzisti a Maignan? “Io ero infortunato per Udinese-Milan. Ero alla tv e non ho capito subito cosa è successo, ma mi ha fatto piacere che tutta la squadra era assieme a Mike, anche la società, i social … Quelle cose lì sono un momento, che però fa tutta la differenza del mondo. Dopo quello che è successo, a me fa ancora più piacere far parte di questo Club”.