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L'intervista di Arrigo Sacchi (ex allenatore AC Milan) su 'La Gazzetta dello Sport' per Milan-Tottenham 1-0 (Champions League 2022-2023) | News (Getty Images)
Arrigo Sacchi, ex allenatore rossonero dal 1987 al 1991 e successivamente nel 1997, ha parlato di Milan-Tottenham, partita di andata degli ottavi di finale di Champions League disputatasi ieri sera a 'San Siro' e terminata 1-0 per il Diavolo a 'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina. Ecco, dunque, le dichiarazioni sul match del 'Profeta di Fusignano'.
Su cosa accadrà ora per il Milan: «Adesso bisogna andare a Londra senza paura e non dimenticarsi mai che si deve ripartire sempre per mettere in difficoltà il Tottenham».
Su cosa vuol dire questa vittoria per i rossoneri: «Tanto, tantissimo. Il gol di Brahim Díaz, in avvio, ha dato coraggio a tutti. Il Milan aveva bisogno di una serata così. Ho visto generosità da parte di tutti, ho visto collaborazione, ho visto aggressività, ho visto addirittura ferocia. Ad esempio, in occasione del gol di Brahim Díaz: voleva buttarlo dentro, il pallone, e alla fine ce l’ha fatta. Quando una squadra dà tutto, mette ogni energia sul campo, è già una squadra vincente».
Sul Milan che ha ritrovato compattezza, attenzione e organizzazione: «Il Milan si era perso, adesso mi auguro che questo successo possa contribuire a far sì che si ritrovi in fretta. In difesa sono stati bravissimi, sempre ben protetti dalla diga di centrocampo formata da Sandro Tonali e Rade Krunić e dal costante aiutato degli attaccanti».
Su Olivier Giroud che ha dato una grossa mano alla difesa: «Questa è la dimostrazione che in campo c’era lo spirito giusto. Tutti si sono aiutati, tutti hanno dato l’anima e alla fine è arrivata vittoria. Una vittoria, lo dico a scanso di equivoci, meritata. Tanto che le occasioni migliori le ha avute il Milan per il raddoppio e non il Tottenham per il pareggio».
Su Malick Thiaw: «Ha disputato un’ottima partita. Spesso si è trovato nell’uno-contro-uno e non ha ceduto un metro all’avversario. Ripeto: mi è piaciuto l’atteggiamento generale della squadra che ha giocato con coraggio, pur consapevole che sta attraversando un momento piuttosto difficile. Ecco, se proprio devo trovare un difetto, dico che qualche volta bisognava cercare con più insistenza le ripartenze. Verticalizzare sempre e accorciare per favorire il pressing: questi sono i segreti che hanno fatto grande il Milan nella passata stagione e adesso bisogna ritrovare quei meccanismi».
Su Rafael Leão: «Sì, ha fatto diversi scatti e in questo modo ha messo in difficoltà la difesa del Tottenham. Anche lui mi sembra che ha dato tutto quello che aveva in corpo. Stefano Pioli può essere soddisfatto di come i suoi ragazzi hanno risposto sul campo. Lo spirito c’è stato. Ora si tratta di sistemare alcuni dettagli».
Sul bel duello tra Simon Kjær e Harry Kane: «D’accordissimo. Una lotta a tutto campo e Kjær, alla lunga, l’ha vinto. Ha cercato l’anticipo, ha avuto la saggezza di temporeggiare, ha lottato di testa, ha concesso pochissimo a un grande centravanti come Kane».
Sul Tottenham deludente: «Diciamo che non mi è sembrata una squadra al top. Mancavano diversi giocatori, è vero, ma non ho visto il solito gioco, i soliti meccanismi. Non credo che Antonio Conte possa essere totalmente soddisfatto della prestazione, anche se c’è la partita di ritorno per poter rimediare. C’è da aspettarsi un Tottenham completamente diverso al ritorno e allora sì che il Milan dovrà prestare ancora più attenzione. Compattezza difensiva e ripartenze immediate, ecco quello che mi aspetto che faccia il Milan in Inghilterra. Gli elementi per questo tipo di gioco, a partire da Leao, non mancano di certo. L’importante è che ci sia questo spirito di squadra». Milan-Tottenham, Leao insoddisfatto: ecco il motivo >>>
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