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Tommaso Turci, a Radio Rossonera, ha parlato del momento del Milan e di alcuni singoli
Tommaso Turci, giornalista di DAZN, ha fatto il punto sul campionato del Milan e ha parlato anche di alcuni singoli. Questo il suo intervento ai microfoni di 'Radio Rossonera'.
Sulla reazione dei tifosi post Milan-Spezia: “L’errore è evidente e mi sento di dire a queste persone che la rabbia e il rammarico ci possono essere da tifoso. Allo stesso tempo la mediaticità di questo errore è dovuta dal fatto che era in pieno recupero e il goal avrebbe deciso la partita. Come sappiamo invece la gara è andata dal verso opposto, il Milan non si è nemmeno preso un punto e ha perso. Se fosse successo in un altro momento della gara, se il Milan poi non l’avesse persa non avrebbe avuto questa risonanza mediatica. L’arbitro serra è stato molto sfortunato, pur essendo molto grave è comunque comprensibile. Immedesimandomi in lui in quella situazione, al limite dell’area in un momento testo della partita, posso capire l’errore. La rabbia c’è, anche perché era una partita vinta alla fine dopo aver costruito una montagna di occasioni. Ti senti un pochino come se ti avessero tolto dei punti che ti spettavano quasi di diritto. Detto questo non si deve più pensare a quello che è stato, ma bisogna guardare in avanti”.
Su Milan-Juventus: “È una partita molto complicata perché, nonostante la Supercoppa persa, la Juventus è una squadra che in campionato sta ritrovando molte certezze. Nonostante non sia quella Juve del passato che ci aveva abituato a tante vittorie e a chiudere il campionato in anticipo, per quanto non convinca è comunque attaccata alla zona Champions. Se guardate la classifica oggi, indipendentemente dalle altre squadre che devono recuperare partite, la Juve è lì e questo identifica la difficoltà della partita. Ovviamente il Milan ha le capacità e le qualità per andare a mettere in difficoltà questa squadra nonostante abbia sempre dei problemi all’interno dell’organico. Adesso bisogna capire sopratutto se Pioli vorrà giocare ancora con il trequartista o se passare ai due attaccanti.
Il Milan si sta giocando qualcosa di troppo importante per non mettere da parte cosa è successo lunedì. Penso quindi che i rossoneri abbiano ulteriori motivazioni per dare di nuovo una sterzata e rimanere agganciati all’Inter il più a lungo possibile. Questo è quello che ci ha detto il campionato fino ad oggi.
La Juve invece è sempre quella squadra lì, quando fa giocare quei 2 o 3 giocatori che sono capaci di giocare grandi partite, può mettere in difficoltà con la sua esperienza. Non so dirti chi arriva meglio ma il Milan dovrà far valere le sue motivazioni”.
Su Milan-Inter: “C’è una pausa di mezzo che può essere un’arma a doppio taglio. Bisognerà capire come lavorare dal punto di vista fisico, come si chiuderà questa gara. Che vada bene o vada male, dopo una grande partita, vuoi subito riscendere sul campo o per dare continuità o per riscattarti. Non saranno settimane semplici secondo me ma l’importante sarà ritrovare giocatori come Romagnoli e la brillantezza. Pensiamo ad esempio Brahim Diaz, c’è bisogno di quel giocatore di inizio stagione che ora sta mancando. Senza Messias che ha portato i suoi punti con alcune prestazioni molto buone, sta mancano il giocatore che porta estro sulla trequarti”.
Su Brahim Diaz: “Sta facendo un percorso di crescita, come hanno fatto diversi giocatori, che lo porterà ad essere un giocatore da Milan. Vive ancora di poca continuità e penso che sia stato sottovalutato il covid che ha appena vissuto. Quando è tornato aveva un passo diverso, non era lucido come prima e non è facile per un atleta tornare a certi livelli. Sono ancora fiducioso quindi che possa tornare quello che abbiamo apprezzato ad inizio stagione. Allo stesso tempo quando sei in una grande squadra come il Milan devi dimostrare ogni giorno che ci puoi stare e lui in questi mesi si gioca la sua conferma. Non è che puoi pensare di farti 2 o 3 mesi con prestazioni da 5, il trequartista del Milan deve avere una continuità di rendimento soprattutto se arrivano dei risultati. Il Milan è attaccato alla vetta e lui sta mancando da diverse settimane. Se ci fosse stato Brahim dove sarebbe stato il Milan? Vi lancio questa provocazione”.
“Io ho sempre avuto qualche dubbio, soprattutto nella scorsa stagione, sulla sua integrità fisica. Avendo la fortuna di vedere tante partite a bordo campo e seguendo il Milan, lo percepivi che non aveva l’integrità di un trequartista moderno. Quest’anno avevo visto qualcosa in più, palla al piede non era più brillante nei primi 10 metri ma nei prima 30, aveva più forza nelle gambe. Io credo che sicuramente la conformazione fisica gli ha permesso da subito di essere il Brahim Diaz migliore. Quando arrivano anche gli altri non puoi abbassare il tuo livello o farti sovrastare. Io penso che bisogna essere equilibrati, c’è sempre una via di mezzo. Qualche partita, in particolare in quel ruolo, la puoi sbagliare ma ora il Milan ha bisogno di lui. Brahim deve saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Se Pioli sta pensando a Ibra-Giroud è solo perché al momento sta mancando un giocatore importante come lui, altrimenti non si attingerebbe mai a una soluzione del genere”.
Sulla soluzione Ibra-Giroud: “Secondo me non può mai essere la soluzione definitiva, ma quella per delle partite in cui fatica a trovare il pallone tra le linee e le squadre avversarie si chiudono molto. La Juve, squadra che ormai conosciamo, gioca molto bassa come baricentro, tiene le distanze tra i reparti molto corte e poi tende a ripartire con le sue frecce giocando subito in verticale. Se tu hai presenza fisica in area, Giroud e Ibrahimovic che hanno esperienza e goal nelle gambe, puoi sicuramente avere una soluzione.
Non ti posso dire che questo è il modo in cui il Milan deve giocare la partita anche perché snaturerebbe quello che ha costruito Pioli negli ultimi 2 anni. Questa estate quando si parlava dell’acquisto di un trequartista al ritorno in Champions League, ci si aspettava un giocatore di livello. Le cifre non erano evidentemente adeguate per portare a San Siro un giocatore forte e con un certo tipo di carriera. Quello che voglio arrivare a dire, per chiudere il discorso, è che contro la Juve mi posso aspettare due prime punte fisiche. Nel corso del campionato però voglio pensare che Brahim Diaz tornerà quello che punta l’uomo, lo va a saltare per poi portare goal e assist”.
Su Ante Rebic: “Secondo me è sicuramente il giocatore più sottovalutato della Serie A. Negli ultimi mesi è mancato, è stato importante nelle prime partite e ora ha tutto il girone di ritorno davanti. Come racconta la storia, Rebic è un giocatore che nella seconda parte di campionato sboccia, quindi io credo che i numeri non mentono mai e mi affiderei a lui. Io penso che l’idea di metterlo seconda punta è una possibilità soprattutto perché oggi non puoi permetterti di toccare Leao. Secondo me Pioli gli ha fatto capire il piacere di sacrificarsi e ora il portoghese è diventato fondamentale. È un atteggiamento che non aveva e ora non puoi toccarlo, visto che comunque il croato è un giocatore importante deve essere impiegato anche lui. A livello di continuità e partite anche Ibra non può dare garanzie per le prossime 16 partite, l’impiego di Rebic sarà quindi decisivo”.
Su Antonin Barak: “Io penso che un giocatore di questo tipo, fisico, bravo di testa, ad inserirsi e a pressare, è un centrocampista che nel calcio moderno è molto utile. In Serie A ci sono tanti giocatori simili, un altro è Frattesi o anche Pobega. Barak è un giocatore che può portare sia goal sia fisicità. A me piace moltissimo ma ad oggi non è un’occasione ma un investimento”. Intanto ci sono novità importanti di calciomercato sul difensore.
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