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MILAN-UDINESE

Milan, Jankulovski: “Ibrahimovic diverso da Galliani”. Scudetto, Theo e Leao

Emiliano Guadagnoli Redattore 
Milan-Udinese, partita dell'ottava giornata di Serie A. Gara speciale per Marek Jankulovski, doppio ex della sfida. Ecco le sue parole

Milan-Udinese, partita dell'ottava giornata di Serie A. Non solo una gara importante per Fonseca e i suoi, anche una partita speciale per Marek Jankulovski. L'ex terzino, infatti, ha giocato la parte migliore della sua carriera tra i bianconeri e i rossoneri. L'ex difensore ha rilasciato una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport' proprio sulla gara. Theo Hernandez, Leao, Ibrahimovic e non solo: ecco le parole di Jankulovski.

Su che tipo di partita si attende

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«Divertente. Ha più da perdere il Milan perché, dopo la sconfitta di Firenze, se vuole lottare per lo scudetto, non può più sbagliare. L’Udinese è la rivelazione di questa prima parte di stagione: ha fatto benissimo e merita la classifica che ha».

Su il Milan e le possibilità Scudetto

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«Il Milan non è partito forte e sta faticando ad assimilare il calcio di Fonseca, ma ha una rosa importante e il tempo per recuperare c’è. Io ho fiducia: con un filotto può accorciare sul Napoli, che nella corsa scudetto è favorito rispetto a Inter e Juventus».

Sullo svolta che ci si attendeva post Derby

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«E’ stata un’affermazione bella e meritata. Purtroppo però contro la Fiorentina ci sono stati i due rigori sbagliati...».


Su Theo Hernandez

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«E’ un esterno che mi piace tanto, uno dei più forti al mondo e non a caso ha eguagliato il numero di gol in A di Paolo Maldini. A Udine i rigori e le punizioni li calciavo, per questo qualche rete l’ho segnata, mentre al Milan con tutti i fenomeni che c’erano, neppure nelle partitelle in allenamento li tiravo».

Se si aspettava di più da Theo e Leao

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«Sono due fuoriclasse e devono dimostrarlo con continuità. Tutti chiedono molto a Theo e Rafa. Vedrete che saranno decisivi».

Su Ancelotti

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«Un tecnico incredibile, una guida per il gruppo: abbiamo vinto la Champions e poi la Supercoppa Europea, ma la partita più bella di tutte è stata la semifinale di ritorno contro lo United: un 3-0 netto e meritato. Ancelotti è ancora il migliore e il Real fa bene a tenerselo stretto. Ho un bel ricordo anche di Leonardo e Allegri, anche se a causa degli infortuni ho potuto dare meno il mio contributo».

Da Berlusconi-Galliani a Cardinale-Ibrahimovic: quanto è cambiato il Milan?

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«Berlusconi e Galliani hanno cambiato tutto il mondo del calcio con loro intuizioni. A Galliani sarò sempre grato perché mi ha preso nel 2005 nonostante mi fossi rotto il perone. Berlusconi quando veniva a Milanello ci dava sempre una carica speciale. Ibrahimovic è diverso perché è alla prima esperienza da dirigente, ma ha una voglia di vincere pazzesca. Ho giocato con lui un anno al Milan e non accettava di perdere neppure nelle partitelle di allenamento… Noto che gli piace ancora prendersi le responsabilità e metterci la faccia rilasciando certe dichiarazioni. Così i giocatori sono più tranquilli e ‘protetti’». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Tonali: i dettagli della cessione. E c'è una novità