Milan, Zeroli, Gullit e gli idoli
—Sulla somiglianza con Gullit per le treccine: "Si quando giocavo all'estero c'era qualche telecronista che scherzava dicendo che fossi il figlio di Gullit. Lui era un grandissimo. Contento di essere paragonato a lui, ma c'è tanta differenza".
Sugli idoli: "Da piccolo mi piaceva tantissimo Iniesta per il modo di giocare e la personalità. Oggi mi ispiro a Bellingham. So che devo crescere tanto".
L'esordio tra i grandi
—Sull'esordio contro il Sassuolo: "Quando mi ha chiamato Pioli mi sono tremate le gambe e mi è salita l'ansia, ma una volta entrato mi sono lasciato andare. Davanti a San Siro e ai tifosi è stato bellissimo. Mi ricordo il 'Kevin vieni' di Pioli. Una volta entrato non sentivo e capivo più nulla. Mi sentivo dentro una bolla. Florenzi è un fratello maggiore, mi prende in giro per come parlo, ma mi dà tanti consigli".
Zeroli sulla Youth League e Abate
"Mi ricordo la semifinale col Porto e il recupero per il gol della rimonta. Mi sono messo quasi a piangere. I miei rigori decisivi? Non lo so, non so come spiegarlo. E' stato bellissimo. Ho sempre cercato di liberare la testa e batterlo con tranquillità. La finale? Perderla non è mai bello, ma non abbiamo rimpianti e abbiamo dato tutto".
Su Abate: "Mi ha cambiato la mentalità e il come attaccare la porta, come fare gol. Cose a cui prima forse non davo troppo importanza. Mi ha insegnato ad essere leader. Mi ha aiutato tanto. Mi ha cambiato tanto, anche nell'essere uomo e giocare con i grandi".
Un consiglio per i ragazzi: "Credo sia importante migliorare e credere nel proprio sogno. Rimanere umili e non sentirsi mai arrivati". LEGGI ANCHE: Milan, i giocatori chiave di Fonseca. Mentre per Zirkzee un rischio...
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