Sulle sue passioni: «Fin da piccolo mi piacevano il calcio e le moto poi forse mio papà ha capito che queste erano uno sport molto più tosto e ha optato per il calcio. Appena finirò di giocare, però, me ne comprerò almeno un paio, mi piacciono sia quelle da strada che da cross».
Sull'esordio in Europa League: «Sono entrato e dopo 70 secondi di partita ho fatto gol. Ricordo che ho stoppato la palla e questo mi ha aiutato anche a tirare subito di prima e segnare. E’ stato bello, quel gol mi ha poi aperto alcune opportunità per la mia carriera».
Sull'arrivo in Italia e il rapporto con i tifosi: «Non avevo mai pensato di arrivare in Italia, anche se mi piaceva, poi c’è stata l’opportunità di Ascoli e quest’estate del Modena. Ho trovato un ambiente bellissimo, sono arrivato direttamente a Fanano e i compagni mi hanno accolto alla grande, sono stati carini anche quando non mi allenavo. Oltre a Botteghin, che già conoscevo, ho fatto amicizia in particolare con Palumbo e Bozhanaj. Le mie sfide con quest’ultimo sulle punizioni? In allenamento ho già vinto pranzi, cene e di tutto, vinco sempre io. Per il pubblico, la città, la storia e il momento credo sia stato uno dei miei gol più importanti. Sono un idolo? No, devo fare ancora di più per diventarlo. Amo la Curva Montagnani, mi piace tanto andare sotto ad esultare».
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