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Yunus Musah (centrocampista AC Milan), qui durante l'amichevole Milan-Monza 3-1, valevole per la seconda edizione del 'Trofeo Silvio Berlusconi' | News (Getty Images)
Yunus Musah, calciatore del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso dell'evento Off-White x AC Milan, organizzato a Milano, soffermandosi sul suo presente in rossonero e non solo. Ecco, dunque, tutte le sue parole.
"Ho iniziato sin da piccolo e ho sempre desiderato di diventare un calciatore professionista. Ho sempre guardato i grandi giocatori e i grandi club come il Milan, e giocare per questa grande squadra mi rende tanto felice. Come possiamo aiutare? Ho vissuto in tanti posti e ho vissuto tante culture. Lo sport avvicina le persone, durante il covid per esempio allenandomi ho conosciuto tante persone da tutto il mondo. Dobbiamo quindi cercare di portare i giovani sui campi per farli interagire con tanti mondi. Dobbiamo spingere i giovani a fare queste cose così diventeranno più apprezzate. Mi mancano i giorni in cui giocavo coi miei amici al parco, ma oggi ho i miei compagni.
"Siamo nel 2024 e nel calcio ci sono stati tanti cambiamenti, anche positivi. Da noi per esempio ci sono tanti giocatori di continenti e paesi diversi, ci troviamo tutti molto bene. Ci dà la possibilità di imparare da mondi diversi, imparare da altre persone di culture e con lingue diverse è bellissimo, da noi per esempio parliamo cinque lingue. C’è stato un grosso cambio, molte squadre anche in Italia sono multiculturali".
"Come vivo coi social? È un ottimo argomento di cui parlare, abbiamo una grossa responsabilità: dobbiamo essere esempi per la nuova generazione. Abbiamo il potere di cambiare qualcosa nel mondo, abbiamo una grossa piattaforma per fare cose buone. C’è un lato buono e uno cattivo e questo è uno dei buoni. Cause sociali di cui parlare? Mi piace aiutare quando posso, aiuto fuori dalle telecamere. Mi piacerebbe lavorare con il club, che lo fa già con Fondazione Milan. Quando hai le possibilità economiche e fisiche devi aiutare". LEGGI ANCHE: Milan, Maignan recupera, ma resta fragile: giusto Torriani come vice?
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