"Niente di nuovo, come parlare di Berlusconi ed elencare quello che ha fatto. Una volta domandai a Franco Cocco, andreottiano di ferro e responsabile del settore giovanile della Roma, che cosa fosse più difficile: il calcio o la politica. Rispose: "In politica arriva la coltellata e sai da dove, nel calcio non lo sai mai".
Ho imparato a giudicare le persone da quello che facevano nel calcio. Se Berlusconi in 31 anni vince 29 trofei e porta il Milan sul tetto del mondo, è un super. D'accordo, Galliani sul piano politico è il numero uno, ma se non avesse goduto la totale stima del capo avrebbe fatto le valigie. Si salvò a Marsiglia, quando commise la corbelleria di ritirare la squadra. Fu perdonato, ma non gli sarebbe stato permesso un ulteriore errore".
"Per capire il rispetto che anche i più stretti collaboratori avevano, ricordo che, fino all'ultimo giorno, Adriano non si è permesso di dargli del tu. Mantovani ripeteva che aveva una marcia in più.
Quello che ha passato è incredibile, per chi andava a braccetto con Bush e Putin, ospitava a Villa Certosa, a Porto Rotondo, la figlia del Premier russo e vantava rapporti con Gheddafi, come forse nessuno, quando era il primo nemico degli USA. Inutile ripetersi. Ha commesso errori, si è reso antipatico per la megalomania, ma ha fatto l'incredibile. Quando parlano di questo signore e dicono se ne vedremo un altro, viene da rispondere: "Quando il Milan vincerà 29 trofei in 31 anni!". LEGGI ANCHE: Fuori De Ketelaere? Ecco chi potrebbe arrivare
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