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L'intervista di Alessandro Nesta (ex difensore AC Milan) sui rossoneri e non solo a 'La Gazzetta dello Sport' | Milan News (Getty Images)
Alessandro Nesta, ex difensore della Lazio e del Milan, fresco talent per 'Prime Video' come commentatore della UEFA Champions League, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Queste le sue dichiarazioni.
Su quale squadra italiana può fare più strada in Champions: «L’Inter, poi la Juventus. Il Milan deve aggiungere ancora qualche pezzo importante per fare una Champions diversa, ha iniziato da poco un percorso. Il Napoli ha perso un po’ l’anima. Kalidou Koulibaly e Lorenzo Insigne sono grandi campioni che tengono unita la squadra anche al di fuori del campo, rimpiazzarli sarà difficile».
Nesta sul Milan che sta ritrovando lo spirito che c'era ai tempi in cui vi giocava lui: «Ogni gruppo ha le sue dinamiche, ma credo si sia ricreata una famiglia con Stefano Pioli, Paolo Maldini e Frederic Massara, che hanno rimesso insieme un ambiente slegato. Questa è oggi la grande forza del Milan. Zlatan Ibrahimović? È una presenza pesante e positiva sia tecnicamente sia nello spogliatoio. È giusto che abbia rinnovato, fa capire anche quanto il club sia riconoscente ai giocatori che hanno dato tanto, altrove probabilmente l’avrebbero scaricato dopo un nuovo infortunio. Questa dirigenza ha ridato al Milan un’identità, ma non può essere la stessa di un tempo, quando Silvio Berlusconi comprava il più forte giocatore in circolazione senza neanche sapere bene quanto costasse. Ora per arrivare in Champions e competere con le inglesi e le spagnole ci vogliono le idee e i soldi».
Sulla Juventus con Gleison Bremer, Paul Pogba e Ángel Di María: «La Juve con tutto quello che spende è costretta a vincere, almeno il campionato. L’anno scorso ha fatto male, adesso è obbligata a conquistare qualcosa di importante. L’allenatore? Alla Juve ormai chi passa fa male: Maurizio Sarri non andava bene, Andrea Pirlo era inesperto, Massimiliano Allegri è tornato e non ha vinto, non vorrei che il problema fosse sempre l’allenatore. Anche la rosa va sistemata, deve essere più funzionale, ultimamente lo è stata poco rispetto al gioco che si voleva fare».
Sull'Inter di Simone Inzaghi: «Per me in campionato è la squadra da battere. Ha ripreso Romelu Lukaku che va a risolvere il grande problema dello scorso anno, l’attacco. Il resto già andava bene. Tra l’altro hanno perso lo Scudetto, quindi avranno di sicuro parecchia fame».
Sull'arrivo di Paulo Dybala alla Roma: «È un grande colpo, un giocatore unico, uno dei pochi numeri 10 rimasti. Con José Mourinho si è acceso l’entusiasmo e la squadra ha fatto benino. Con Paulo arriverà una nuova spinta, anche per futuri investimenti. Se può far fare ai giallorossi il salto di qualità? Speriamo di no. Sono lazialissimo e non ipocrita ... Di certo la Roma dopo un acquisto così importante deve alzare l’asticella e ambire a un posto in Champions».
Sulle ambizioni stagionali della Lazio: «L’anno scorso ha sofferto il cambio di modulo. Con le idee di Sarri tanti sono diventati non funzionali. Ora stanno sistemando le cose. Hanno mantenuto i big e messo qualche pezzetto, anche loro devono puntare più in alto del passato».
Sulla Nazionale Italiana: «Ha avuto la sindrome dell’Italia e non si è qualificata. È successo anche a noi, dopo un grande successo c’è sempre qualcosa di negativo, è nel nostro DNA. Abbiamo bisogno di motivazioni, di pressioni, anche di critiche per rendere di più. All’Europeo siamo stati grandi, un torneo così non si vince per caso. E Roberto Mancini ha fatto benissimo a restare».
Su Giorgio Chiellini che è andato a giocare nei Los Angeles Football Club: «L’ho chiamato e gli ho consigliato di andare, alla sua età è un’esperienza strepitosa».
Sul perché vanno in MLS, adesso, anche giocatori più giovani: «Perché pagano. Una volta gli ingaggi alti li avevi qua, adesso ti prendi la valigetta e parti ...». Centrocampo, il Milan pesca in Francia: le ultime news di mercato >>>
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