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Come riporta 'Calcio&Finanza', si è tenuto oggi il quarto dibattito pubblico per la realizzazione del nuovo stadio di Milano. Tra le persone che sono intervenute c'è stato anche Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, che ha ribadito il sostegno al progetto per il nuovo impianto. "Anche Assolombarda voleva portare la sua visione come organizzazione imprenditoriale che opera su Milano. Per noi si tratta di una grande operazione, un win-win per la città per tre motivi. Innanzitutto, abbiamo sempre parlato di rigenerazione urbana, quella di San Siro a nostro avviso è un’area che necessità di un tipo di rigenerazione come questa. Ha cambiato faccia diverse volte e penso che in questa occasione con l’opportunità a disposizione dello stadio si possa intervenire su tutta la parte pubblica che in questo momento è in difficoltà", ha esordito Spada.
"Vedo questa operazione anche da questo punto di vista per la città da cui secondo me dobbiamo partire. Oggi dove c’è l’area dello stadio troviamo cemento e desolazione, non c’è nulla che possa essere definito bello in tutta quella parte. Naturalmente ci sono case e ville fuori, non voglio entrare nel merito dell’urbanistica, ma di quella zona come grande area e piazza. Ritengo siano un asset importante della città e questo non dobbiamo dimenticarcelo. Tra le tante attrazioni di cui dispone, Milano ha anche le squadre di Milan e Inter, all’estero creano un interesse e un volano che difficilmente altri club hanno per le città di appartenenza. Capisco il tema dei numeri di bilancio dei club, ma come dico sempre quello del calcio è un mondo a parte rispetto a quello reale. Se stiamo a guardare tutti i principali club europei, tutti hanno uno stadio moderno, assolutamente rifatto e se vogliamo delle squadre che possano competere con le altre e essere attrattive per la città dobbiamo seguire questo progetto", prosegue Spada.
"Oggi Milan e Inter rientrano tra i primi 16 club d’Europa e sono le uniche a pagare un affitto. E’ come quando noi giochiamo a tennis o a calcetto e paghiamo l’affitto per giocare, un concetto che nessun club ha più. Il terzo motivo è quello della sostenibilità relativo alla possibilità di mantenere il doppio stadio. Da questo punto di vista non ho dubbi, la sostenibilità deve essere soprattutto economica. Non c’è possibilità di avere due stadi, innanzitutto da un punto di vista ambientale dato che con l’esistenza di una cosa, l’altra non avrebbe ragione d’esistere. E quell’area deve servire per avere uno stadio nuovo, moderno ed efficiente e dare oneri di urbanizzazione per sviluppare tutto quanto il resto del territorio. Anche per me è difficile, chi non ama San Siro e non ha ricordi o emozioni? Serve però guardare avanti, i problemi ci sono come evidenziato da categorie e comitati di cittadini, sarebbe bello e servirebbe però lavorare tutti insieme in una direzione, una città capace di rigenerarsi e che diventa più sostenibile perché le nuove costruzioni saranno molto più sostenibili rispetto a tutto il ferro e cemento presente sull’area, che dal punto di vista ambientale è tutto fuorché sostenibile. Capisco e comprendo ragioni e preoccupazioni di tante categorie, ma in perfetto stile ambrosiano dobbiamo lavorare di concerto per un progetto inclusivo che vada a vantaggio di tutti e non solo dei club", conclude Spada. Rinnovo Leao, c'è un grande ostacolo: le ultime.
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