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NUOVO STADIO MILAN

Nuovo Stadio Milan, Squeri: “Opportunità di sfruttare un brand mondiale”

Nuovo Stadio Milan San Donato Squeri
Intervistato da Il Foglio, il sindaco di San donato Milanese Francesco Squeri è tornato a parlare del Nuovo Stadio del Milan
Matteo Boninsegna

Francesco Squeri, sindaco di San Donato Milanese, si è concesso ai microfoni de Il Foglio ed è tornato a parlare del tema riguardante il Nuovo Stadio del Milan. Le sue dichiarazioni.

Sul paragone con l'Eni negli anni '50: "Non farei paragoni, perché Metanopoli ha significato la nascita di una nuova comunità formata da gente che veniva dal sud. Oggi abbiamo l’opportunità di sfruttare un brand di livello mondiale, un’occasione di crescita straordinaria grazie a uno stadio tra i più belli del mondo che fungerebbe da calamita per i turisti".


Sull'opportunità: "La visibilità sarebbe enorme e cambierebbe il nostro modello di sviluppo che sfrutterebbe un binomio formidabile: una della società sportive più importanti d’Italia e il più grande gruppo industriale del nostro paese, l’Eni".

"Non ho percepito intenti strumentali"

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Il primo cittadino di San Donato Milanese ha proseguito successivamente con altre dichiarazioni relative alle diverse questioni poste in esame. Le sue parole.

Tra favorevoli e contrari: "Diversi miei predecessori erano favorevoli, ai cittadini bisognerà spiegare i contenuti di questa operazione, potrebbe esserci anche un referendum: ma consultivo non abrogativo".

Sul gap infrastrutturale: "Pensiamo a 6-7 mila posti auto di cui 3.500 collocati sotto lo stadio: di più sarebbe un problema, bisogna puntare sulla mobilità dolce, le ciclabili e il potenziamento del trasporto pubblico aumentando le corse della M3 e istituendo bus navetta per lo stadio. Va poi adeguato il servizio ferroviario, oggi San Donato è solo una breve fermata della Milano-Bologna".

Sulla questione legata alla sicurezza: "Penso a convenzioni con i comuni confinanti e al contributo che il Milan potrà dare in quanto titolare dell’impianto. Basterà per reggere l’ondata di 70 mila persone, più del doppio dei residenti dei San Donato? Tra partite e concerti gli eventi saranno 40-45 l’anno, il complesso intorno allo stadio composto dal museo del Milan, negozi e ristoranti porterà non più di 1.000-2.000 persone".

Se il Milan dovesse cambiare idea dopo l'offerta di Sala: "Non sono obbligati a venire qui, sappiano che in ogni momento potrebbero abbandonare il progetto. Posso dire di avere riscontrato un interesse serio, non ho percepito intenti strumentali. Entro fine marzo arriveremo a definire l’Accordo di programma e sarà più chiara qual è la scelta del Milan". LEGGI ANCHE: Milan, la conferma di Pioli passa dall'Europa League. Col Rennes zero calcoli

 

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