Tra favorevoli e contrari: "Diversi miei predecessori erano favorevoli, ai cittadini bisognerà spiegare i contenuti di questa operazione, potrebbe esserci anche un referendum: ma consultivo non abrogativo".
Sul gap infrastrutturale: "Pensiamo a 6-7 mila posti auto di cui 3.500 collocati sotto lo stadio: di più sarebbe un problema, bisogna puntare sulla mobilità dolce, le ciclabili e il potenziamento del trasporto pubblico aumentando le corse della M3 e istituendo bus navetta per lo stadio. Va poi adeguato il servizio ferroviario, oggi San Donato è solo una breve fermata della Milano-Bologna".
Sulla questione legata alla sicurezza: "Penso a convenzioni con i comuni confinanti e al contributo che il Milan potrà dare in quanto titolare dell’impianto. Basterà per reggere l’ondata di 70 mila persone, più del doppio dei residenti dei San Donato? Tra partite e concerti gli eventi saranno 40-45 l’anno, il complesso intorno allo stadio composto dal museo del Milan, negozi e ristoranti porterà non più di 1.000-2.000 persone".
Se il Milan dovesse cambiare idea dopo l'offerta di Sala: "Non sono obbligati a venire qui, sappiano che in ogni momento potrebbero abbandonare il progetto. Posso dire di avere riscontrato un interesse serio, non ho percepito intenti strumentali. Entro fine marzo arriveremo a definire l’Accordo di programma e sarà più chiara qual è la scelta del Milan". LEGGI ANCHE: Milan, la conferma di Pioli passa dall'Europa League. Col Rennes zero calcoli
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Milan senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Pianetamilan per scoprire tutte le news di giornata sui rossoneri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA