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Papin: “Il Milan era il mio sogno. Giroud ha la pelle d’oca quando…”

Jean-Pierre Papin AC Milan
Jean-Pierre Papin, ex attaccante rossonero, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Milan nel corso del Festival dello Sport
Fabio Barera Redattore 

Jean-Pierre Papin, ex attaccante del Milan, ha rilasciato una lunga intervista nel corso del suo intervento al 'Festival dello Sport', evento organizzato da 'La Gazzetta dello Sport'. Ecco le sue parole riportate da 'TMW'.

Milan, le parole di Jean-Pierre Papin

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Sul suo passaggio al Milan: "Andai via dal Marsiglia dopo anni stupendi, 6 anni incredibili con tanti gol segnati e diversi trofei vinti. Nell’ultima partita con l’OM salutai i miei tifosi e dissi che sarei andato a giocare per il Milan. Marsiglia per me è stato il posto dove sono diventato giocatore ma decisi di scegliere il Milan perché era il mio sogno. In quel periodo era la squadra più forte del Mondo e avere l’opportunità di giocare per questo club era un vero privilegio. In più avrei giocato con Marco Van Basten che era un idolo per me. Al Milan eravamo io, Gullit e VanBasten: 3 palloni d’oro. Poco altro da aggiungere. La squadra più forte del Mondo". 


Sul Pallone D'oro del 1991:"Quando vinsi il Pallone d’Oro mi chiamarono a casa. Pensai ad uno scherzo e misi giù. Chiamarono 5 minuti dopo e rispose mia moglie, capì lei che era tutto vero. È un premio che resta per tutta la vita, un qualcosa di meraviglioso. Ai miei tempi non credo che valeva di più o che comunque era più complicato vincerlo. Devi essere molto bravo, sempre". 

Sul primo incontro con Berlusconi e il rapporto con Giroud:"Il primo incontro con Berlusconi fu ad Arcore. Mi fece arrivare a prendere in aeroporto. Quando entrai a casa mi accolse cantando una canzone francese al pianoforte. Dentro di me pensai: ‘ma dove sono finito’. Pranzammo insieme e mi parlò in francese. Vidi tutti i trofei che aveva vinto e che erano lì ad Arcore. Il suo Milan era davvero un altro Mondo. Parlo spesso con Giroud ed a lui ogni volta che parla del Milan gli viene la pelle d’oca. Olivier mi ha anche raccontato della partita di Genova, solo un matto poteva fare quella scelta e quella parata, ma lui è un professionista incredibile". 

Sulla sfida tra PSG e Milan: "Si sta per giocare PSG-Milan, loro hanno preso un bravo allenatore come Luis Enrique. Il problema per i rossoneri è bloccare Mbappè perché resta il più forte di tutti. Serve una partita perfetta come quella che ha fatto il Newcastle contro di loro. Kylian è un killer, può fare la differenza in un istante. Rafael Leao è altrettanto capace ma da questo punto di vista è meno continuo nell’essere decisivo rispetto a Mbappè. È comunque una partita equilibrata. Mbappè deve vincere il Pallone d’Oro, il problema per lui è che non basta fare grandi cose nel campionato francese. Donnarumma per me è uno dei migliori portiere in Europa. Non so perché in alcune partite importanti fa degli errori incredibili".

Su Adli: "Parlai con Adli perché vivevo a Bordeaux. Gli dissi che aveva un problema per il calcio italiano: non sapeva difendere. Aveva solamente la casse offensiva. Adesso ha capito qual è il problema, si è adattato al calcio italiano e Pioli ha saputo lavorarci". LEGGI ANCHE: Milan, con la Juventus match chiave tra dubbi e ritorni >>>

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