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Passerini sul Milan: “Troppi flop, ma la squadra ha qualità per risollevarsi”

Sergio Conceicao AC Milan Milan-Lazio 1-2 Serie A 2024-2025
Carlos Passerini, giornalista del Corriere della Sera, ai microfoni di 'Salite sulla giostra', ha parlato di Napoli-Milan
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

A pochi giorni dall’attesissima sfida di campionato tra Napoli e Milan, Carlos Passerini, giornalista del Corriere della Sera, è intervenuto nel programma 'Salite sulla giostra' di Raffaele Auriemma su Stile TV. L'esperto opinionista ha analizzato le condizioni della squadra rossonera, fornendo un quadro dettagliato delle sfide che attendono il Milan in vista dell'importante match allo Stadio Diego Armando Maradona contro il Napoli di Antonio Conte. Una partita che potrebbe rivelarsi decisiva per le ambizioni del Milan nella corsa verso l'alta classifica:

“Il Milan troppe volte quest’anno ha illuso e deluso e quindi ogni tentativo di dare una definizione a questa squadra sarebbe sbagliato. Il Milan ha fatto flop dopo l’impresa del Bernabeu o dopo la Supercoppa per cui troppe volte ha fallito. Detto questo, il Milan visto nel complesso è troppo brutto per essere vero perchè questa squadra ha qualità e non mi sorprenderei se queste ultime 10 partite il Milan uscisse dalla sua versione meno peggiore!

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Anche all’interno del Milan si sono resi conto di non aver fatto la scelta giusta è l’errore non è tanto aver preso Fonseca, ma non aver preso Conte che invece sarebbe venuto. Il Milan non ha scelto Conte anche perchè non voleva in casa uno dal carattere di Antonio Conte. Conte che quest’anno ha dimostrato di essere un pò diverso, più pacato. Sempre con le sue sicurezze, ma uno che sa quando parlare e quando non parlare. Anche a gennaio, sicuramente non sarà stato felice del mercato del Napoli, ma non ha alzato le scrivanie!

Il Milan dopo il mercato di gennaio è cresciuto molto come qualità e può tenere in panchina Gimenez, un colpo da 30 milioni e schierarlo alla ripresa.

Il calcio è della gente, ma non è gestito dalla gente, ma da chi spesso fa finta di non capire le dinamiche. In realtà, le cose basta farle e non ci voleva un genio per capire che serviva avere la voce dell’arbitro. Ritengo che siamo di fronte ad un cambiamento epocale ed è fisiologico aver attendere del tempo affinché le cose vadano bene”. 

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