"Ho sempre segnato ai debutti, ma non mi interessavo tanto, a me piaceva giocare. Poi oggi ci penso di più. Ho scelto il Milan perché lo guardavo vincere la Champions League: c'era Maldini, Ronaldo, Kakà, Sheva, Gattuso, Nesta, era una squadra bellissima. Io volevo solo giocare con loro e quando sono venuti a cercarmi io ho subito detto voglio il Milan, la decisione migliore della mia vita. Per me ogni giorno era un'emozione, l'unica cosa è non avere potuto giocare in Giappone, dove abbiamo vinto il Mondiale per Club. Io mi allenavo a Milanello con la Primavera e mi stavo preparando per la partita contro il Napoli".
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Pato: “Gattuso era temendo. Infortuni? Non mi pento. Milan nel cuore”
Kaladze, Gattuso e i duri allenamenti
"Kaladze mi ha aiutato tanto, perché mi faceva passare in allenamento quello che dovevo provare in partita. Quando mi 'picchiava' in allenamento mi ha fatto capire, mi ha aiutato ad essere più cattivo e forte. Mi ha insegnato a supportare le partite in Italia. Kaladze non cambiava molto tra allenamento e partita. Ho preso tante botte, ma quello che picchiava di più era Gattuso, era tremendo. Gli volevo fare uno scherzo mentre mangiavamo, mi ha alzato dal collo".
"I tanti brasiliani? Era bello, ma per l'italiano non era il massimo. Io parlavo solo portoghese e volevo imparare. I brasiliani mi hanno insegnato tanto. Cafu mi faceva da papà, Emerson mi portava in giro. Ronaldo mi accompagnava a casa, mi hanno aiutato tutti, sono sempre nel mio cuore". PROSSIMA SCHEDA>>>
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