"Esordio col Napoli? Era speciale, giocavo con Ronaldo, mi ricordavo del suo tiro, volevo toglierli il gol, ma la palla è entrata. Favalli mi fa un passaggio lungo, io corro dietro al difensore e gli passo davanti. Guardando il portiere ho pensato subito di non fare il pallonetto, quando ha saltato ho sentito l'urlo di San Siro. E' indimenticabile. Io giocavo come lo facevo da bambino, ma non ero bravo nella tattica. Mi piaceva dribblare, segnare. Ancelotti mi diceva di non fare come volevo e di passare la palla, ma io amavo stare lì, in allenamento e non solo. Lo scherzo a Cassano mentre stava facendo un'intervista, gli toccai i capelli e mi urlò contro scherzando. Quando lo guardo mi fa troppo ridere".
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Pato: “Gattuso era temendo. Infortuni? Non mi pento. Milan nel cuore”
Gol storici nel derby e col Barcellona
"Il più giovane a segnare 50 gol col Milan? Oggi la vedo diversamente da prima. Quando vado all'estero mi ricordano i miei gol, ma io non pensavo ai numeri. Lo so che potevo fare di più, ma potevo anche fare di meno. Io sono felice di tutti i miei gol al Milan, giocare qui è stato diverso, è stato bellissimo è un amore che non posso spiegare. Il gol al derby? Viene tutto lo stadio giù, guardo le foto mentre urlo. Segnare un gol contro l'Inter dopo meno di 40 secondi, vincere lo Scudetto, lo potrò raccontare per tutta la vita. Segnare all'Inter è bellissimo. L'immagine più bella dello Scudetto quando torniamo a Milano, in Piazza Duomo c'era tantissima gente. E' stato bellissimo, non lo dimenticherò mai. Per sfortuna non ho vinto la Champions. Gol del Barcellona? Dove vado mi ricordano sempre quel gol. Per me uno dei più bei gol che ho fatto col Milan. Io ho visto un buco e ho pensato, vabbè vado e poi mi sono ritrovato solo contro il portiere. Arrivo, calcio, non come volevo, ma è passato sotto le gambe del portiere. E' stato ancora più bello".
Il rapporto con gli infortuni
"Infortuni? Non abbiamo fatto quello che si fa oggi. Ero giovane, volevo giocare, ma non rispettavo il tempo che ci voleva. Non mi pento, è andata così. Quello che posso dire ai ragazzi di oggi è fidarsi delle persone che sono lì per guarirti. E' stata un'esperienza comunque bella, anche nel brutto abbiamo vinto lo Scudetto. Sono cresciuto anche come uomo".
I tifosi
"Tifosi? A me piace tanto tornare qui perché gli italiani sono diversi. Quando il giocatore gioca lo amate per quello che è non solo per quello che fa. L'amore che ho per i milanisti non si può spiegare. Anche oggi mi chiedono di tornare. Io amo davvero tutti i tifosi del Milan perché mi fanno vivere la vita in modo diverso. Sono davvero nel cuore. Sono sicuro che il Milan sarà ancora su e al top". LEGGI ANCHE: Allenatore Milan, De Zerbi è possibile? Dipende da un fattore preciso>>>
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