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Giampaolo Pazzini, ex calciatore di Milan e Verona (getty images)
Giampaolo Pazzini, durante la sua carriera da calciatore, ha vestito sia la maglia del Milan che quella del Verona. Dal 2012 al 2015 a Milanello ha segnato 24 gol in 86 presenze, mentre ha militato con gli scaligeri prima dal 2015 al gennaio 2018, salvo poi tornare a giugno dello stesso anno e chiudere non solo la sua avventura in gialloblù, ma anche la sua carriera, nel 2020. Con l'Hellas, il 'pazzo' ha segnato complessivamente 50 gol in 135 partite. Proprio Pazzini ha rilasciato un'intervista al 'Corriere dello Sport' riguardo al match di domani tra Verona e Milan.
Su che partita si aspetta: "Per il Milan sarà una gara chiave per il campionato, ma il Verona non farà regali perché sta bene e vuole fare il record di punti. Credo che verrà fuori un match bello e intenso nel quale gli attaccanti faranno la differenza".
Su Simeone: "L'Hellas, con il suo modo di giocare, è il vestito perfetto per le caratteristiche di Simeone. Lui corre, riparte, si propone e la squadra lo asseconda".
Su quale sia la dote migliore del Cholito: "E' un centravanti che lavora molto per i compagni, un altruista, che non si risparmia mai e che, anche se non fa gol, offre sempre una prestazione di spessore. Lui il 6 lo merita in ogni incontro per ciò che dà".
Se Simone infrangerà i sogni scudetto del Milan come già fece in passato al Napoli: "Non lo so, ma il Verona ha grandi motivazioni: ha a portata di mano il record di punti in Serie A della sua storia (54, adesso è a 52, ndr) e ha confermato di star bene battendo il Cagliari e l'Atalanta".
Sul Verona che sogna un posto in Conference League: "A tre giornate dalla fine è un bello svantaggio, ma a prescindere dalla posizione in cui finirà, la stagione sarà stata comunque strepitosa".
Se sono mancati dei gol al Milan: "Ne sono mancati diversi, quelli di Ibrahimovic che è stato a lungo infortunato. A Roma contro la Lazio ha dimostrato di poter essere ancora decisivo con l'assist per Tonali e se fosse stato sempre bene..."
Se è una sorpresa vedere Ibra in campo a 40 anni: "Zlatan è un campione, uno dei più grandi attaccanti in circolazione. Per la mentalità che ha e per come sa essere decisivo, mi aspettavo che non avrebbe mollato tanto presto".
Su cosa lo impressiona Giroud: "I movimenti da 'vecchia' prima punta: guarda come sono posizionati i compagni e gli avversari, poi si sposta di conseguenza. E' un attaccante molto intelligente e osservandolo si capisce perché in carriera ha vinto molto".
Sui meriti di Tudor: "Ha ereditato da Juric una squadra con basi solide ed è stato bravo a metterci del suo. In fase offensiva la squadra crea tanto, ancora di più rispetto al passato, e ha tre giocatori in doppia cifra. Per il Verona credo sia un traguardo eccezionale, ma non certo frutto del caso".
Sui meriti di Pioli: "Quelli di Pioli sono... clamorosi. Ha creato un gruppo forte, con un'idea di gioco precisa. Il Milan ha entusiasmo, esprime un bel calcio e c'è una simbiosi totale tra squadra, tecnico e tifosi".
Se il Milan è favorito per lo scudetto: "Chiedetemelo dopo Hellas-Milan: è questa la partita decisiva".
Se il pensiero della Fatal Verona condizionerà il Milan: "Non credo. Il gruppo è composto da ragazzi giovani che hanno altri pensieri per la testa. I due scudetti persi a Verona sono più una cosa di folklore".
Su due uomini decisivi, escludendo gli attaccanti: "Hernandez e Faraoni. Su quella fascia ne vedremo delle belle".
Sulla finale di Coppa Italia: "Sarà un confronto aperto, con la Juve motivata e decisa a riscattare il ko in Supercoppa. Gli episodi saranno determinanti". Milan, assalto al top player per la fascia destra: le ultime news di mercato >>>
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