Antonio Conte (Chelsea, 2018): “Sei uno degli attaccanti più completi che ho allenato. Non ti sei sentito qualche volta sottovalutato rispetto ad altri dalla stampa o dall’opinione pubblica?“.
Olivier Giroud: “Innanzitutto voglio ringraziarti mister per avermi classificato tra gli attaccanti più completi che hai dovuto gestire. Sai, questo è una specie di filo conduttore dei miei diciotto anni tra i professionisti. Essere sfidato è il mio destino, ma non importa. Affronto costantemente questa situazione e dimostro la mia legittimità. Questa è la storia della mia carriera, del dover costantemente dimostrare, ancora e ancora. La mia umiltà, la mia educazione e la mia personalità mi hanno aiutato ad utilizzare e nutrirmi di queste critiche per andare avanti anche quando alcuni mi sottovalutano. A volte è pesante, ma faccio il mio lavoro senza farmi altre domande. Alla fine, la risposta migliore, la portiamo in campo. Penso di aver fatto abbastanza bene lì“.
Arsene Wenger (Arsenal, 2012-2018): “La tua carriera ha superato i tuoi sogni d’infanzia?“.
Olivier Giroud: “Dopo la nostra vittoria in Russia, nel 2018, i miei amici d’infanzia, il mio primo club, mi hanno ricordato che nel luglio 1998, a 11 anni, avevo detto loro: ‘Un giorno anch’io sarò campione del mondo’. Molti ragazzi probabilmente fanno questo discorso. Ma loro, lo hanno segnato e l’hanno tenuto in mente in fondo. Quando ho iniziato con il professionismo, il mio Graal era la Ligue 1 e, se possibile, diventare internazionale. Essere campione del mondo e passare alla storia come miglior marcatore nella storia della Nazionale ha superato, lo ammetto, tutti i miei sogni d’infanzia“.
NOVITÀ! Commenta questa news QUI!
© RIPRODUZIONE RISERVATA