Su Mbappé: «Ecco, capisce perché non voglio sbilanciarmi? Un altro fuoriclasse che può decidere la sfida come e quando vuole, esattamente come Leao. Gente che trascina la gente allo stadio, che invita i tifosi a spendere per vedere la propria squadra dal vivo e i neutrali a stare davanti alla tv».
Su San Siro: «È normale. Il Milan sta lavorando benissimo, due anni fa lo scudetto, poi la semifinale Champions, arrivano i risultati e la cosa genera entusiasmo e fa sì che la gente vada allo stadio. Al Milan devono restare su questa strada virtuosa per continuare a vincere. Detto che immagino si costruirà un grandissimo impianto e che posso comprendere le ragioni del cambio, io mi metto tra i nostalgici, e penso che siamo in tanti in questo partito. Di sicuro nel mucchio ci sono tutti quelli che hanno giocato in quello stadio unico, incredibile».
Sui suoi ricordi al PSG: «Il PSG è stata la mia prima squadra in Europa, arrivai dal Gremio quando avevo 21 anni, l’accoglienza fu fantastica, mi trattarono benissimo e dopo la prima stagione andai al Mondiale tornando da Campione del mondo. Il club era diverso da quello attuale, il progetto era all’inizio ma è stata un’esperienza fondamentale per me, Parigi e la Francia mi hanno mostrato cosa voleva dire giocare in Europa a grande livello».
Sul Milan: «Sono arrivato già con tanta esperienza alle spalle. E sono stato benissimo. Con compagni spettacolari: Kakà, Pato, Thiago Silva, Seedorf, Beckham, Shevchenko, Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Inzaghi… E poi Robinho e Ibrahimovic, una collezione di stelle. Due momenti molto diversi della mia carriera ma due tappe fondamentali nella mia vita. Lo scudetto vinto in rossonero lo sento mio anche se non ho finito la stagione a Milano per tornare in Brasile».
Su un ricordo: «In entrambi i casi penso ai ‘Clásicos’. Nel secondo anno a Parigi tre vittorie su tre col Marsiglia, e per l’esperienza italiana è facile, il gol nel derby: ero arrivato da poco, fu la mia prima rete in A e fu decisiva».
Su Luis Enrique: «Si, al Barcellona. Ho ricordi felici e apprezzo le qualità tecniche e umane. Da allenatore sono anni che fa bene e non mi stupisce».
Su Ancelotti: «Un allenatore eccellente e una bellissima persona, molto, molto amabile. Il fatto che sia ancora e sempre lì, anno dopo anno al massimo livello, dà la misura della sua immensa dimensione. Grandissimo mi sembra la parola migliore per descriverlo». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, l'attaccante arriva dalla Serie A?
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