Su quando ha capito che era il momento di separarsi dal Chelsea: “Non c’è stato un momento preciso, ma un po’ l’insieme di tutta la stagione. Avevo un solo anno di contratto e di conseguenza questo il momento adatto per cambiare club. È stato facile accettare il Milan, non ci ho dovuto pensare. Sono felice della mia decisione”.
Su come si è evoluta la trattativa del suo passaggio al Milan e con chi ha parlato: “Ho parlato la dirigenza e con l’allenatore. Volevo sentirmi desiderato, è la sensazione più importante quando cambi club ed il mister è tutta la società mi hanno fatto sentire esattamente così. Mi hanno trasmesso da subito delle belle sensazioni”.
Sugli altri giocatori provenienti dal Chelsea presenti in rosa: “Ho parlato con tutti loro prima di venire al Milan e me ne hanno parlato tutti bene. Me l’hanno presentata come una buona opportunità per me e io mi sono fidato di loro. Hanno reso tutto più facile”.
Sul calcio italiano e sulle differenze con la Premier League: “Ci sono sicuramente delle differenze dal punto di vista tattico e fisico, ma te ne saprò parlare meglio l’anno prossimo, sono sicuro però che sarà un’eccellente opportunità per me. Non vedo l’ora di iniziare, voglio segnare gol e fare tanti assist. Sarà una grande esperienza per me”.
Sull’arrivo a Milano e l’entusiasmo dei tifosi: “È la sensazione più bella di tutte. Il calore dei tifosi è bellissimo. Milano è una città incredibile. Quando sai di essere voluto dai tifosi, dal club e dal mister, e quando sai di avere la loro fiducia è lì che hai il migliore rendimento in campo. Non ho dubbi a riguardo”.
Sulle vendite record delle maglie del Milan dopo il suo arrivo e sull’essere un punto di riferimento per i bambini americani: “Non sono informato a riguardo delle maglie, ma sapere che tanta gente, specialmente i bambini, indossa la mia maglia è una cosa che mi ispira a fare sempre meglio. Loro mi guardano da casa e si ispirano a me e questo mi invoglia a fare sempre meglio per renderli orgogliosi”.
Sulle origini italiane della sua famiglia: “Sì è vero. Mio padre ha un tatuaggio della bandiera italiana dedicato a mia nonna che era di origini siciliane, lei sarebbe sicuramente orgogliosa”.
Su Musah: “È speciale averlo qui, è un mio amico oltre che compagno di nazionale. Il suo sorriso e la sua personalità sono di ispirazione per gli altri. Le sue qualità in campo le conosciamo tutti, in più mi aiuterà sicuramente con la lingua italiana”.
Sulla stagione in arrivo e sul suo ruolo: “Per ora nella pre-season ho giocato spesso a destra, ma con il mister abbiamo studiato anche altre posizioni. Sono arrivati altri giocatori in grado di giocare sulle fasce, e quindi c’è un dialogo aperto su quella che sarà la mia posizione in campo. Ci sarà sicuramente occasione anche per giocare da trequartista”.
Su come si vede a giocare con Theo e Leao: “Quando metti insieme giocatori forti possono succedere belle cose. Ogni giorno cerchiamo di renderci migliori a vicenda e vogliamo dimostrarlo anche in campo ogni volta che ci sarà occasione”.
Sui suoi obiettivi personali per questa stagione: “Voglio dimostrare a tutti quanto valgo giocando da titolare. Voglio aiutare la squadra segnando gol e fornendo assist, è questo il mio compito. Voglio vincere lo scudetto ed essere competitivo in tutte le competizioni. Voglio fare parte di questo glorioso club al massimo delle mie possibilità”. LEGGI ANCHE: Milan, l'impatto a bilancio delle operazioni del mercato estivo >>>
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