Su Milan-Real Madrid 5-0 al ritorno a 'San Siro': «Molti, uno in particolare che inizia ancora prima della partita. Facevamo le cose con impegno e serietà, anche in allenamento. In partitella si entrava duri ed è così che fecero male a Evani: per le qualità che aveva, Chicco non era facile da sostituire. Misi a fare l’ala sinistra il giocatore più disponibile che avevo, che ero certo avrebbe fatto tutto quello che gli chiedevo: Carlo Ancelotti. Giocò una grandissima partita e segnò il primo gol. A San Siro vincemmo negli ottavi anche l’anno dopo, con merito: per me è fondamentale. Non esiste successo senza merito, altrimenti è come aver perso».
"Van Basten era il più forte, ma non scendevo mai a compromessi"
—Su Ancelotti miglior allenatore del mondo: «Carlo è un uomo adorabile, mi ha chiamato almeno sette volte in questi giorni. È intelligente e modesto, del resto sono qualità che non viaggiano mai separate. Fu il primo giocatore che chiesi a Berlusconi, lui era titubante. Il Milan era appena arrivato quinto e le ginocchia di Carletto sembravano non offrire grandi garanzie. Gli dissi che con lui avremmo subito vinto il campionato. Fu così».
Sul pronostico di Real Madrid-Milan di stasera: «Spero che tutti i giocatori conoscano la storia del Milan, storia che è sui libri del calcio. Il club con il suo stile e la sua visione viene prima della squadra e la squadra prima di ogni singolo, parte tutto da qui».
Sul dualismo tra Paulo Fonseca e Rafael Leão: «Dico solo che anche io trattavo tutti i miei giocatori allo stesso modo. Certo, van Basten era il più forte ma non scendevo mai a compromessi. Tra un giocatore bravo e uno affidabile, scelgo il secondo. Spero solo che Fonseca conoscesse già i giocatori scelti in estate, non solo tecnicamente ma anche mentalmente. Se non c’è totale sintonia non potrai mai avere una squadra di valore». LEGGI ANCHE: Clamorosa voce di calciomercato, Milinkovic-Savic al Milan! Ecco quanto c’è di vero >>>
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