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Costacurta: “Milan, Pioli? I responsabili sono altri. Mi hanno deluso…”

Alessandro 'Billy' Costacurta AC Milan Pioli
Alessandro Costacurta, ex difensore del Milan ha rilasciato una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport'. Ecco le sue parole su Pioli
Emiliano Guadagnoli Redattore 

Alessandro Costacurta ha sollevato cinque volte la Champions e due la Coppa Intercontinentale: l’Europa League ha un altro peso, ma l'importante resta comunque vincere. L'ex difensore del Milan ha rilasciato una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport'. Ecco le sue parole.

Sulle possibilità del Milan: «Liverpool e Leverkusen sono più forti. Contro di loro non sarebbero la squadra favorita, ma in un’eventuale finale tutto può succedere. Le qualità per arrivare in fondo ci sono».


Su se è giusto puntare sulla coppa: «Se arrivi in finale, e puoi anche accettare di perderla, la stagione è positiva. Giocarsi un titolo europeo ha valore sotto tanti punti di vista: tecnico, di immagine. Crea attesa, ti emoziona per la cavalcata. Al contrario la stagione diventerebbe non buona. E sottolineo non buona, evito di dire negativa».

Sul turnover di Pioli: «So che Pioli non accetta il termine “riserva”, allora dico che i subentrati hanno deluso. Chukwueze, Jovic e Okafor avrebbero dovuto dare molto di più. E si sbaglia a incolpare sempre l’allenatore, responsabili sono i giocatori: a me hanno deluso loro, non Pioli».

Sul rinnovare la fiducia a Pioli: «Troppo presto per dirlo. Se il Milan arriva in finale e secondo in campionato, per me sì, è da riconfermare. Se lascia l’Inter andare a +20 ed esce dall’Europa contro squadre che non sono all’altezza di Liverpool o Bayer, giusto metterlo in discussione. La sensazione del fine ciclo appartiene più ai tifosi. I giocatori dimostrano di seguirlo, ultimamente hanno vinto grazie allo spirito di gruppo, per la forza dell’unione. E il gruppo si crea grazie all’allenatore. Poi determinano i risultati e Pioli lo sa meglio di tutti».

Sul subire tanti gol: «Stesso discorso di prima. Il disequilibrio è imputabile all’allenatore, però è anche chi va in campo che deve saper fare scelte migliori. Chi pensava che Pirlo diventasse così bravo a intercettare palloni avversari? O che riuscisse a farlo Calhanoglu? Sono Adli, Bennacer e Reijnders a dover fare un passo avanti. Ed è lo stesso motivo per cui in estate investirei prima di tutto a centrocampo. Tutte le squadre più forti d’Europa fanno la differenza lì. Rodri per il Manchester City ne è l’esempio perfetto».

Su Leao: «L’ho visto cresciuto nell’atteggiamento, ed è la base per migliorare in tutto il resto: per prima cosa, nel trovare di più la porta. Con lui spesso sono stato critico, è stato considerato campione troppo presto e invece ancora non lo è. Gli riconosco però un’attitudine diversa, più incline al sacrificio. E con la voglia di imparare può davvero avvicinarsi ai grandi». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Attaccante pronto? Si punta a un vecchio pallino

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