Sulla partenza di Tonali: «Certe cifre, per una società come il Milan, sono irrinunciabili. Ma non bisogna disperare. Vedrete che punteranno sui giovani, magari non di grande nome, e cercheranno di fare come il Napoli. Non scordiamoci che il Napoli ha vinto lo Scudetto dopo aver ceduto Kalidou Koulibaly, Lorenzo Insigne, Dries Mertens e Fabian Ruiz, cioè i quattro più famosi».
Sul possibile arrivo di Ruben Loftus-Cheek in rossonero: «È un giocatore forte fisicamente, che fa molto movimento e nel calcio di oggi fare movimento è fondamentale. Inoltre ha già una discreta esperienza internazionale e questo può aiutare tutto il gruppo a crescere».
Sull'altro obiettivo Gianluca Scamacca: «Lo conosco bene, è un bravissimo ragazzo. Lui ha grandi potenzialità che, purtroppo, non sempre riesce ad esprimere. Ha un bel tiro, è potente, forte fisicamente, anche se deve imparare ancora a muoversi di più. Il pressing e la partecipazione alla manovra sono gli aspetti da migliorare. Caratterialmente deve fare un salto di qualità. Viene da una stagione così così, quindi è una scommessa. Mi auguro che capisca di essere di fronte a un’occasione importante, che non capita tutti i giorni: ci metta tutto se stesso per sfondare, giochi con la squadra e per la squadra, a tutto campo e a tutto tempo. Allora non avrà rimpianti».
Su Charles De Ketelaere che si potrebbe svegliare: «Ah, saperlo ... Mi auguro di sì, alcune qualità si sono viste. L’impatto con la Serie A è sempre complicato per gli stranieri. Fece fatica uno come Michel Platini, che era un fuoriclasse. Trovò difficoltà persino un campione affermato come Karl-Heinz Rummenigge al primo anno in Italia. Se il Milan crede in questa ragazzo è giusto che prosegua con lui, e lui deve capire che è arrivato il momento di mostrare il proprio valore».
Sul Milan che non si svenerà sul mercato per comprare certi giocatori: «Strategia corretta. Vincere facendo i debiti, per me, significa barare. Gli americani sono molto attenti ai bilanci e io concordo con questa linea. È arrivata l’ora di far valere le idee più dei soldi, anche perché al mondo troverai sempre qualcuno più ricco di te che cerca di soffiarti un giocatore, ma se tu hai un progetto, sei già un pezzo avanti».
Sul maggiore potere per Stefano Pioli in sede di mercato e non solo: «Ricordo che cosa disse di me Carletto Ancelotti: “Era talmente convinto di quello che ci proponeva che, alla fine, ci convincemmo tutti”. Ecco, Pioli dovrà battere sul tasto della persuasione, dovrà essere determinato, dovrà farsi seguire da tutti i suoi ragazzi. E dovrà scegliere una strada tattica e percorrerla fino in fondo, senza tentennamenti o ripensamenti com’è avvenuto a un certo punto della passata stagione. Dare una linea e muoversi compatti verso l’obiettivo: questo dev’essere il progetto».
Sui tifosi del Milan che si aspettano il grande colpo di mercato: «I tifosi ricordino sempre che prima dei giocatori viene il gioco. Senza un gioco anche un grande campione fatica. Il Milan ha vinto lo Scudetto senza nomi altisonanti, ha divertito, ha entusiasmato e ha coinvolto la gente. Quello dev’essere il punto di riferimento. Giocare bene, avere spirito di squadra, etica del gruppo, possedere forti motivazioni: queste sono qualità imprescindibili se si vuole arrivare lontano. E Stefano Pioli, allenatore intelligente, conosce questi segreti». Icardi si offre al Milan: la risposta del club >>>
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