INTERVISTE

Sampdoria, Ferrero: “Sono stato in carcere e ho preso solo schiaffi”

Daniele Triolo

Massimo Ferrero, Presidente della Sampdoria, ha parlato a 'RaiTre' rivelando dettagli del suo passato ma parlando anche di attualità

Massimo Ferrero, Presidente della Sampdoria, è stato ospite della trasmissione 'In barba a tutto', in onda su 'RaiTre'. Ecco le dichiarazioni di Ferrero.

Su quanto conta la fortuna nella vita: "Conta. Anzi dico che contano le botte di culo. La fortuna per me è un ingrediente non importante, di più. Anche in una partita: perdi 2-0 poi quello si sbaglia, fa autogol, fai il 2-1, poi il 2-2 e va a casa con tre pallini ed è finito. La fortuna è essenziale, io sono nato fortunato. Io mi sono divertito, sono un miracolato. Come dici tu sono un uomo fortunato. Ho 70 anni e mi rode pure il culo. Se devo dire la verità rifarei tutto perché su  certe cose che ho fatto non ci ho capito niente. Penso ai trascorsi e guardo avanti".

Sul suo passato dietro le sbarre: "Ho fatto sei mesi in carcere la prima volta, poi altri due mesi la seconda volta. Lì sono stato sfigato. Io non ho fatto niente, si sono sbagliati. Entro in questo penitenziario dove c’era una rivolta in corso e mi sono buttato in mezzo. Come un cretino, ho preso solo schiaffi. Lì non sono stato fortunato".

Sull'incontro con Fidel Castro e con il Papa: "Eravamo a Cuba, nell’Havana. Una roba che non si può raccontare. Abbiamo inaugurato le brigidine e abbiamo organizzato anche il viaggio del Papa. Un’emozione forte incontrarlo. Lì sono stato miracolato, non è stata una roba che puoi fare tutti i giorni nella vita. Sono stato fortunato, ho conosciuto veramente questi grandi personaggi del mondo che mi hanno voluto bene, anche se per dieci minuti. Io mi porto tutti, organizzo tutto ma lì c’erano questi omoni alti dodici metri e dico a questi che stavo organizzando tutto ma non mi lasciavano passare. Poi alla fine sono entrato, gli ho dato la mano e gli ho detto 'piacere Massimo' e non capivo un ca**o, chiamavo i fotografi per farmi fotografare ma non c’era più nessuno".

Sulla recente riunione in Lega Calcio sulla Serie A 'spezzatino': "Eravamo in Lega e abbiamo fatto una votazione non giusta secondo me. DAZN ha proposto lo spezzatino. Loro hanno vinto per sette partite e vogliono fare tutti slot diversi. Facendo così ne fanno dieci. Io allora ho detto se vuole fare dieci orari diversi ci devono dare i soldi. Tutti facevano demagogia. Io ho detto votiamola, se paga bene altrimenti niente. Quando tutti hanno votato a favore dei dieci slot mi sono incavolato, ho gridato e ho fatto ragionare gli altri Presidenti. Hanno fatto un errore di sbaglio, che vuol dire che si sono sbagliati due volte. Dunque mi sono messo lì e ho detto ora voglio vedere chi vuole regalare i soldi a DAZN. Alla fine ho detto le mani non mi ubbidiscono te ne vai ad un presidente che si è avvicinato".

Sulla SuperLega: "Non sono d’accordo sulla SuperLega, è la rovina del calcio italiano. Chi va a vedere Benevento-Crotone. I locali non ci stanno più, son chiusi per CoVid. Io ho detto ad Andrea Agnelli, con grande serenità, che non c’è Sampdoria senza Juve ma non c’è nemmeno Juve senza Sampdoria. Andando via dal campionato italiano e facendo dieci squadre così noi che giocavamo? A flipper? Biliardino?". Vice Theo: l'ultima idea di Maldini per il mercato estivo del Milan >>>