"Dobbiamo essere sempre più presenti sui mercati ad alto potenziale"
—Ha poi aggiunto: "In Arabia Saudita il calcio sta sbocciando e si preparano ad accogliere il Mondiale 2034, gli investimenti sulla parte sportiva e calcistica sono sempre più rilevanti, non potevamo perdere questa opportunità. Come hanno ribadito Barone, De Laurentiis, Lotito e Marotta quello dell’Arabia Saudita è uno scenario da cui, per i prossimi anni, il calcio che conta non potrà prescindere. La Serie A per crescere deve concentrare i propri sforzi in un’ottica internazionale considerato che oltre il 90% dei nostri tifosi sono all’estero. Purtroppo la Serie A vent’anni fa ha perso il treno più importante, quello della globalizzazione, quando dominavamo tutte le competizioni internazionali. All’epoca restammo focalizzati solo sull’Italia e sui nostri tifosi domestici. Tenete conto che oltre il 70% delle persone in Arabia Saudita ha meno di 35 anni. Pensare di non essere presenti in un mercato che si apre come quello saudita è come ignorare la caduta del muro di Berlino".
"Dobbiamo essere sempre più presenti sui mercati ad alto potenziale. Oggi è l’Arabia Saudita, in passato è stata la Cina e prima ancora gli Stati Uniti. Se vogliamo conquistare un mercato prospettico non possiamo che essere lì a presentare il meglio del nostro calcio. Giocare partite ufficiali all’estero è oramai una prassi consolidata per tutte le grandi leghe, non soltanto calcistiche, lo fanno anche la NFL e l’NBA senza nessuna polemica" ha concluso. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Difensore, tentativo per Demiral già a gennaio
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