Sulla crescita dei giovani talenti: "Purtroppo bisognerebbe non avere la pressione che c’è in Italia, dove se l’allenatore perde una partita rischia l’esonero. Io sono per i giovani italiani e non mi sembra che nelle competizioni europee e internazionali non andiamo in fondo. I giocatori del Portogallo, ad esempio, escono dalle giovanili e giocano in Serie A. L’autostima è fondamentale, e ti viene soltanto se giochi ad alti livelli. Le squadre B aiutano a rimanere a contatto con le prime squadre".
Sulla mentalità all'estero: "All’estero la mentalità è quella di comprare i giocatori sotto i 26 anni, noi prendiamo quelli sopra i 28. Quello dal punto di vista del club non porta vantaggi economici".
Sulla situazione di Chiesa: "Non so se non sia più gradito. Se fosse un mio assistito cercherei di fare il meglio per lui, cercare la sistemazione migliore. Lui resta un giocatore della nazionale italiana, poi ci sta che l'allenatore cerchi qualcuno con caratteristiche diverse. Sancho-Adeyemi? Io preferisco il primo".
Su Bastoni: "L'ho visto crescere, è formidabile. Ha qualità, carattere, tecnica: è un top. Molti club esteri hanno bussato alla porta ma l'Inter che vuole vincere non si disfa dei campioni. Il Manchester City gli scorsi anni l'ha cercato spesso, recentemente il Real Madrid". LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Pavlovic si avvicina: ad un passo la svolta decisiva>>>
© RIPRODUZIONE RISERVATA