"Poi, per cinque anni non è successo nulla, il progetto rimase fermo. Ma due anni fa parlai con Percassi che mi espresse la volontà di creare la Seconda Squadra. E così il progetto è ripartito, tanto che il Milan si è reso conto che c’è un oggettivo riscontro. Nella Spagna campione d’Europa, dei 26 convocati all’ultimo Europeo in 20 venivano dalle Seconde Squadre".
"In Italia non è detto funzionino, ma è un tentativo che si è voluto fare. L'effetto si capirà però tra 4-5 anni, non può essere immediato. A ogni modo, ci sono regole chiare, come quello delle divisione tra i gironi, che ha ovviamente portato a malumori e critiche, ma da subito si disse che le regole cui dovevano attenersi le U23 erano quelle della C, tanto che questo anno abbiamo ottenuto che ai playoff ci siano solo calciatori militanti effettivamente della Seconda Squadra e non siano ammessi coloro che scendono dalla prima squadra: sì alla formazione, no alla competizione".
"Se una U23 deve competere per vincere, perde il senso del progetto. Chiarisco poi che non saranno ammessi i sovrannumero, la C ha una sua regolarità e non va alterata; non solo, in caso di retrocessione, le Seconde Squadre rimangono nello slot delle Seconde Squadre in caso di riammissioni e/o ripescaggi, non prendono il posto di altri club retrocessi o delle formazione di Serie D". LEGGI ANCHE: Milan, Bennacer per Koné: ne vale la pena? Adli e il problema cessione >>>
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